Favorire l’acquisizione di competenze utili all’ingresso nel mercato del lavoro con particolare attenzione ai settori della economia verde e circolare. Questi gli obiettivi del progetto strategico coordinato dalla Regione Calabria “GREEN-skiLls for a sustAiNable Development – GREENLAND” che è stato approvato nell’ambito della call del programma ENI CBC Med, la più grande iniziativa di cooperazione transfrontaliera (CBC) nel Mediterraneo attuata dall’UE.
Coordinato dal Dipartimento Programmazione Comunitaria della Regione Calabria – Settore Programmazione Cooperazione, Capacità Istituzionale e Progetti Strategici, Ufficio della Cooperazione Territoriale Europea – GREENLAND è realizzato insieme al partner Siciliano “Collegio Universitario di Merito ARCES” e si propone come strumento in grado di attivare una serie di azioni e di percorsi di formazione specifiche, rivolte ai NEET e alle donne disoccupate residenti in Calabria e Sicilia, per facilitare l’inserimento lavorativo e l’occupazione.
La Regione Calabria si avvarrà, inoltre, della collaborazione di prestigiosissimi organismi pubblici rappresentanti di ben sette Paesi del Mediterraneo (Italia, Portogallo, Grecia, Libano, Giordania, Egitto e Palestina) che si occupano di istruzione e formazione professionale (IeFP), politiche attive del lavoro (PAL) e salvaguardia dell’ambiente, per scambiare esperienze e metodologie finalizzate allo sviluppo di corsi di formazione (joint policy learning) per figure chiave nei suddetti settori. Si affianca al progetto anche il Parco Nazionale della Sila, in qualità di partner associato, che ha già collaborato sul territorio con la Regione Calabria producendo riscontri significativi con i Piani Locali per il Lavoro, e nello specifico con il PLL Sila.
“L’approvazione del progetto GREENLAND nell’ambito del Programma ENI CBC Med, un hub altamente strategico per la cooperazione nel Mediterraneo – ha dichiarato Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria – rappresenta un grande risultato e conferma la capacità della Calabria di avere un ruolo di primo piano tra le regioni del bacino Mediterraneo per promuovere azioni che rendano quest’area un laboratorio di innovazione e inclusività.
Il Progetto Greenland, nello specifico, ci consente di intervenire a favore dell’occupabilità di oltre 1700 soggetti tra giovani e donne residenti nei territori dei Partner del Mediterraneo, di cui 500 tra Calabria e Sicilia, a cui saranno destinate iniziative di politica attiva del lavoro e beneficeranno di attività formative innovative.
Saranno realizzati percorsi di tirocinio, ospitati da imprese italiane o dei Paesi partner del Mediterraneo, e saranno attivati interventi di tutoraggio, e-learning, mentorship, coaching e creazione di alleanze di competenze settoriali tra piccole e medie imprese italiane, enti di formazione ed una vasta rete di istituzioni pubbliche e private. Sarà così possibile produrre effetti di lunga durata sull’occupazione diretta e indiretta e sullo sviluppo dell’imprenditorialità anche a livello locale. È fondamentale agire insieme per affrontare queste sfide e migliorare la vita di uomini e donne della nostra regione e dell’intera area mediterranea”.
Il progetto strategico GREENLAD prevede, inoltre, attività di job shadowing e policy learning, cioè almeno 3 visite all’estero presso enti pubblici riservate al personale chiave delle istituzioni ed autorità politiche coinvolte nel progetto, e la elaborazione di un “Piano di Azione per il Lavoro nel Mediterraneo” contenente buone prassi e suggerimenti da parte dei Partner per innovare i PAL regionali, che serviranno ad aumentare l’impatto atteso degli investimenti futuri sulla crescita e sull’occupazione dei territori di cui la Calabria è il baricentro di elezione.
GREENLAD è stato approvato nell’ambito dell’invito a presentare progetti strategici del programma ENI CBC Med che ha selezionato complessivamente 22 proposte progettuali per un valore di 78,8 milioni di euro, che hanno l’ambizione di produrre cambiamenti significativi di lunga durata e di vasta portata in settori tematici chiave dell’area mediterranea per renderla più competitiva, innovativa, inclusiva e sostenibile: tra questi lo sviluppo di start-up, il rafforzamento di cluster economici, il trasferimento di tecnologia, l’occupabilità di giovani e donne, la gestione dei rifiuti e l’efficienza energetica.
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