Ho atteso una settimana da quando si è appreso della conclusione dell’indagine “Helios” da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria per non alimentare processi mediatici. Però mi sarei aspettato, nel frattempo, una presa di posizione dalla presidente della Regione Jole Santelli, invece sulla questione si registra da parte sua un silenzio assordante».
È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, che aggiunge: «Le contestazioni che vengono mosse nei confronti dell’assessore regionale Domenica Catalfamo si inseriscono in un impianto accusatorio che, ovviamente, andrà dimostrato nelle sedi competenti e la stessa componente della Giunta Santelli avrà modo di difendersi con tutti gli strumenti che la legge le mette a disposizione. Ma è inutile nascondere – prosegue il capogruppo di IRIC – che si tratta comunque di accuse gravi per un amministratore pubblico (corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e associazione a delinquere) che potrebbero a mio avviso intaccare la serenità necessaria a svolgere un compito delicato e importante quale quello di assessore regionale. Non si tratta di una condanna preventiva, ma di un invito a fare una profonda riflessione che, evidentemente, riguarda anche gli altri amministratori pubblici coinvolti nell’indagine e che credo sia un atto dovuto nei confronti dei calabresi.
La politica, se vuole dimostrare serietà e trasparenza, non può sempre aspettare – conclude Callipo – che sia la magistratura a intervenire, ma deve dimostrare con i fatti di voler rompere con il passato».