Da Sud parte una spinta per l’inversione di tendenza con scelte strategiche mirate, come quella adottata dalla Regione Calabria che ha dichiarato l’aumento dell’occupazione femminile obiettivo specifico del Por 2014-2020.
Viene presentato così, all’interno dall’inserto del Corriere Della Sera “Buone Notizie – L’impresa del bene”, l’avviso della Regione Calabria volto a favorire lo sviluppo di Reti Territoriali di Conciliazione, inserito a pieno titolo nella narrazione di storie e di pratiche positive che descrivono il territorio nazionale attraverso la lente del Terzo settore.
Il settimanale, in edicola ogni martedì con il prestigioso quotidiano di via Solferino per dare voce alle esperienze virtuose che riguardano il mondo dell’impegno e della solidarietà, ha puntato i riflettori proprio sul bando dell’amministrazione regionale che con l’impegno di oltre 12 milioni di euro sostiene progetti operativi per conciliare occupazione femminile e gestione domestica attraverso la costituzione di accordi tra soggetti pubblici e privati per la promozione di azioni di supporto.
Una buona pratica, quella messa in campo in Calabria, che l’articolo “Donne e lavoro. Famiglia, arrivano i buoni” a firma di Angela D’Arrigo raccontata partendo dalla fotografia della situazione “critica” delle donne lavoratrici in particolare nel Sud del Paese, troppo spesso costrette a sacrificare sia l’ambito professionale che quello familiare, per poi illustrare le potenzialità e i vantaggi della misura programmata per limitare proprio il riflesso negativo della gestione familiare sul dato occupazionale femminile.
Le Reti Territoriali sostenute dal bando potranno, infatti, beneficiare di un contributo massimo di 350mila euro nel caso di un progetto ricadente in un unico Ambito (500mila euro nel caso di progetti ricadenti in due o più Ambiti limitrofi) per erogare diverse tipologie di servizi per offrire un aiuto concreto alle donne che lavorano e che si occupano, al contempo, della famiglia.
Tra questi anche l’istituzione di “buoni servizio” che potranno servire a coprire i costi di baby-sitter e di asili nido, di attività pre e post scuola, trasporto scolastico per figli disabili. Ed ancora centri per disabili o per anziani.
Uno strumento a vantaggio della conciliazione dei tempi di famiglia e lavoro, dunque, ma soprattutto un intervento che offre opportunità concrete per l’affermazione del diritto all’occupazione e per promuovere lo sviluppo sano e armonioso di una terra come la Calabria chiamata a recuperare ritardi nei servizi anche attraverso una puntuale e lungimirante programmazione delle risorse comunitarie.