Dalle parti della Cittadella regionale regna sovrana la confusione, oltre che la frenesia da campagna elettorale che porta a continue ‘infornate’ di assunzioni di portaborse e affini.
Se per convincere i calabresi a vaccinarsi, la Protezione civile e il dipartimento Tutela della salute e Servizi sociali e socio sanitari della Regione Calabria hanno bisogno di una campagna pubblicitaria che costerà 400 mila euro, la situazione relativa all’incapacità e all’inefficienza di questa classe dirigente è anche peggio di quella che emerge quotidianamente dalle cronache giornalistiche”.
E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è) in merito alla notizia relativa alla campagna pubblicitaria avviata dalla Regione Calabria per informare i calabresi sulle misure di prevenzione anti-covid.
“Varone e compagnia bella hanno preso molto sul serio il detto ‘la pubblicità è l’anima del commercio’, trasformando un atto di civiltà a tutela della salute pubblica come la vaccinazione anti-covid nella promozione di un prodotto che porterà benefici soprattutto a chi si occuperà di pubblicizzare la campagna pubblicitaria – afferma la senatrice Granato-.
Insomma, convincere i calabresi a prendersi cura della propria salute e di quella dell’intera comunità ha un costo per preciso, che non sarà tutto a carico della Regione: ed ecco che 315.720 euro della spesa prevista saranno coperta infatti da fondi Ue attingendo al Por 2014-2020, mentre i restanti 84.280 euro li metterà lo Stato centrale.
Ma i geni che popolano i dodici piani della Cittadella regionale sono talmente all’avanguardia e lungimiranti da pensare addirittura ad un servizio di P-Video in grado di comunicare ad ogni singolo cittadino l’appuntamento per la somministrazione del vaccino, “garantendo una comunicazione pratica, accessibile e di facile comprensione, in termini di data, ora e luogo dell’appuntamento, tipo di vaccino che verrà somministrato, documentazione personale necessaria da portare con sé”.
Insomma, ribadire “l’assoluta attualità della prevenzione, sensibilizzando la popolazione a continuare a mantenere comportamenti adeguati” e per “indurre i cittadini a sottoporsi alla campagna di vaccinazione” ha un costo (o è un’altra prebenda da distribuire ad agenzie pubblicitarie amiche?).
Un’ottima lezione su come spendere bene i fondi pubblici – conclude Granato – e soprattutto quelli messi a disposizione dell’Europa che invece pensava di fare un favore alla Calabria dirottando risorse per le infrastrutture e lo sviluppo economico, per esempio. Come dire: Muccino docet. Se gli spot che saranno realizzati per la suddetta campagna sulla vaccinazione avranno lo stesso effetto che il corto, costato oltre un milione e mezzo di euro, ha avuto sul turismo siamo proprio messi bene. Non ci resta che piangere, per restare nel campo delle citazioni cinematografiche”.