Anche quest’anno, in conformità alla tradizione, la Novena in preparazione alla festa di San Giovanni Battista, patrono dell’omonima Chiesa e Parrocchia catanzarese, culminerà domenica 23 giugno con la solenne celebrazione eucaristica della Vigilia della Festa del Santo. La messa, che si terrà alle ore 18 presso la Chiesa di San Giovanni, sarà officiata da Mons. Cognetti, Vicario Diocesano. Durante la cerimonia, si procederà all’ammissione di nuovi confratelli e consorelle, oltre che di novizi e allievi, nell’Arciconfraternita. Quest’anno, l’evento avrà particolare rilievo poiché vedrà l’ingresso anche del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e di due alti prelati romani.
La Reale Arciconfraternita dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista dei Cavalieri di Malta ad Honorem di Catanzaro si distingue per la sua storia unica e straordinaria, caratterizzata da un eccezionale status giuridico ed ecclesiastico, vantando un legame diretto con la Cattedra Lateranense, la Chiesa madre di Roma. La Cattedra e il Tempio furono costruiti su un terreno del Patrimonium Brutium della Santa Sede, creando così una succursale calabrese con diritto di extraterritorialità fin dal principio. Nel 1457, sotto il pontificato di Niccolò V e la supervisione del vescovo di Catanzaro, Palamede, iniziò la costruzione del tempio utilizzando materiali recuperati dalle rovine del castello del Conte Centelles.
Con la conclusione della costruzione, si formò una confraternita composta da cittadini nobili e di irreprensibile condotta, guidata da un Priore. In città, il ruolo del Priore era talmente rispettato che solo chi aveva ricoperto questo incarico poteva essere scelto come primo cittadino.
Nel corso dei secoli, numerosi Papi hanno concesso privilegi, indulgenze e onori alla confraternita, sottolineando la sua unicità e vitalità. Uno dei riconoscimenti principali venne da Papa Alessandro VI (Rodrigo de Borja), che con la Bolla del 28 aprile 1502, conferì alla confraternita il diritto di utilizzare l’emblema araldico del Triregno e delle Sacre Chiavi, simbolo dei Papi. Questo emblema, visibile durante le processioni, precede il baldacchino del Papa con il Santissimo Sacramento nella processione del Corpus Domini a Roma, fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore. L’autonomia della Chiesa e della Confraternita rispetto all’autorità diocesana è stata reiterata da numerosi Papi, incluso Papa Paolo V (Camillo Borghese), che nella Bolla n. 69 si dichiarò addirittura “Padre Spirituale ad Honorem” del Sodalizio.
Un ulteriore segno della distinzione del Sodalizio è il titolo di Cavalieri di Malta ad Honorem conferito dal Re Carlo III di Spagna nel 1735, durante una visita a Catanzaro come ospite del Marchese De Riso, Priore della Confraternita. Questo titolo, conferito per il valore spirituale dei membri della Confraternita e per le loro opere caritatevoli, compresa la gestione del primo ospedale cittadino, è un caso unico e ha trasformato la natura giuridica dell’Arciconfraternita in una istituzione religioso-cavalleresca-nobiliare. Questo privilegio, con l’autorizzazione a portare la croce bianca gerosolimitana, fu riconfermato dal Reale Decreto del 21 marzo 1777 da S.M. Re Ferdinando IV delle Due Sicilie e l’8 dicembre 1974 da S.M. Carlo X di Borbone.
A cura di Susanna Quintieri