L’emergenza coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine – afferma Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare, dai campi agli scaffali, fino alla ristorazione.
In questi giorni – riferisce – sto ricevendo telefonate e sto avendo diversi incontri con imprenditori che sono letteralmente rovinati. Dal vino all’ortofrutta, dalla carne al lattiero caseario, dalla floricultura fino al comparto agrituristico: l’agricoltura e l’agroalimentare Made in Calabria rischiano di subire le conseguenze di questa situazione.
Ad aggravare la condizione – prosegue – ci sono poi fake news, disinformazione, attacchi strumentali e concorrenza sleale. Bisogna rispondere a tutto questo con comportamenti virtuosi che diano un segnale tangibile del nostro orgoglio e delle nostre potenzialità: consumiamo made in Calabria e non lasciamo che le attività sul nostro territorio subiscano ulteriori danni.
Alla luce di tangibili segnali dovuti a tale emergenza sanitaria, chiediamo in primis alla Regione, di attivare interventi di sostegno, oltre a convocare, con urgenza, un tavolo di crisi con le categorie produttive, attraverso il quale monitorare l’evolversi della situazione e contrastare le speculazioni che, inevitabilmente, si vengono a creare in momenti come questi – evidenzia Aceto
E’ urgente tutelare il nostro patrimonio agroalimentare e il turismo che trainano l’economia regionale. Innanzitutto,le misure di sostegno nazionali devono potersi estendere a tutte le regioni e alle attività più duramente colpite attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, il congelamento della quota capitale dei debiti delle imprese per un periodo di 24/48 mesi, e – chiede il presidente di Coldiretti Calabria – anche l’attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori.
Per quanto riguarda quello che la Regione può fare, mi rivolgo a maggioranza e opposizione: già prima, in una situazione pseudo normale, era una misura necessaria, ma oggi, in un contesto ben più grave, vi è l’esigenza di attivare percorsi che consentano di ristrutturare il debito e/o di rinegoziare i mutui, finalizzati alla generazione di rate di rimborso del debito più basse.
Questa operazione, che può essere condotta con il possibile coinvolgimento di ISMEA, permetterebbe di ottenere una serie di vantaggi in termini di stabilità finanziaria dell’azienda, dovuta alla riduzione della rata di rimborso, all’allungamento dei tempi di ammortamento del debito.
Ricordo – annota Aceto –che tale richiesta è stata formulata nel corso degli incontri che abbiamo svolto con i candidati Governatori e ha trovato unanime condivisione. Strategicamente – commenta – potrebbe essere l’azione più efficace per il rilancio del settore.
Un’altra azione da attivare immediatamente è l’erogazione dei saldi degli aiuti sull’annualità 2019 e delle annualità pregresse al fine di garantire una iniezione di liquidità alle imprese agricole. Una cosa è certa – conclude: occorre fare presto, molto presto, per non compromettere il futuro!.