L‘assessore regionale al bilancio, con delega alla trasparenza e all’anticorruzione, Mariateresa Fragomeni, ha presentato nel corso della “Giornata della trasparenza 2018” che si è svolta nella sala verde della Cittadella regionale a Catanzaro, il processo di evoluzione della trasparenza avviato dall’Amministrazione regionale.
L’iniziativa è stata organizzata dalla responsabile regionale della trasparenza e della prevenzione della corruzione Francesca Palumbo, la quale ha tracciato il bilancio delle attività relative alla trasparenza nella Giunta nell’anno 2018. Sulla migliore prassi regionale e sulla socializzazione dei decreti dirigenziale ha invece relazionato il segretario regionale della Giunta Ennio Apicella.
“A dire il vero, oggi avevo preparato un intervento un po’ diverso, ma poi, gli eventi di stamattina (ieri per chi legge), di cui, immagino, siate tutti a conoscenza, hanno cambiato le cose”.
Con queste parole l’assessore Fragomeni ha aperto il suo intervento prima di entrare nel tema dall’iniziativa ed ha aggiunto: “credo sia noto a tutti, dato che la maggior parte dei quotidiani ha aperto con questa notizia, che al presidente Mario Oliverio è stato contestato il coinvolgimento in un’inchiesta della DDA su delle presunte irregolarità negli appalti relativi alla realizzazione della funivia di Lorica. Nell’ambito di questa stessa inchiesta, nei confronti del presidente Oliverio è stato disposto l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore.
Ed è proprio perché oggi si parla di trasparenza che ho ritenuto doveroso, moralmente prima ancora che giuridicamente, iniziare così questa giornata, con una vicenda che coinvolge il massimo rappresentante di questo Ente e sulla quale voglio subito dire che, come cittadina e, soprattutto, come assessore, ripongo sostanziale fiducia nel lavoro della magistratura e nel principio di leale e trasparente collaborazione tra le istituzioni. D’altra parte, devo confessare che la notizia mi ha colpito profondamente perché so bene, avendo lavorato con lui fianco a fianco, negli ultimi mesi, quanto il presidente Oliverio sia attento e meticoloso nel rispetto delle regole e delle leggi per cui sono certa che riuscirà a chiarire la propria posizione”.
“Sentivo di dire le cose che ho detto – ha rimarcato poi la Fragomeni – ma oggi siamo qui per un preciso adempimento testualmente sancito dal sesto comma dell’art. 10 del decreto legislativo 33/2013 e per una qualificante sessione di lavoro, utile per tutti noi”. Siamo passati – ha proseguito – da una trasparenza che, l’impianto della l. 241/90 concepiva come un requisito, o forse meglio come una delle linee guida, del procedimento amministrativo, ad una trasparenza che nella riforma del 2016 diventa un vero e proprio strumento di lotta alla corruzione nella pubblica amministrazione.
A questo fine, il legislatore ha perciò previsto, in due distinti interventi, altre due forme di accesso, che si vanno ad affiancare al tradizionale accesso agli atti riservato al soggetto interessato.
Il c.d. accesso semplice introdotto dalla riforma del 2013 e “l’accesso generalizzato” introdotto nel 2016. Ed è proprio quest’ultima modalità di accesso che cambia completamente la prospettiva iniziale della legge del ’90, dal momento che crea un vero e proprio ‘diritto alla trasparenza’ garantito da forme di accesso che hanno il fine di ‘favorire forme diffuse di controllo’. C’è dunque un importante cambio nell’approccio e nella ratio legis rispetto alla struttura del ‘90, che segna un importante passo in avanti nella costruzione di quella che, con un una metafora ormai istituzionalizzata, viene indicata come una “casa di vetro”.L’assessore Fragomeni ha poi parlato della trasparenza quale strumento di lotta alla corruzione.“La corruzione – ha spiegato – è un fenomeno complesso che non si esaurisce solo nell’alveo del funzionario (o dirigente) che compie un atto contrario ai doveri del proprio ufficio, ma spesso si annida e si alimenta in quella palude di lungaggini e macchinosità che fa impantanare l’azione amministrativa e finisce per creare la deprecabile consuetudine, anche culturale, secondo la quale, anche per vedersi riconosciuto un diritto, bisogna comunque “oleare gli ingranaggi.
È per questo motivo – ha concluso – che strumenti come l’accesso generalizzato, la digitalizzazione dei decreti dirigenziali e, più in generale, la realizzazione dell’agenda digitale, oltre a rendere l’amministrazione più trasparente, devono servire a renderla anche più efficiente, più fruibile e più veloce”.
La dirigente Palumbo, dopo aver specificato che la Giornata della trasparenza ha rilievo amministrativo, è entrata nel dettaglio del lavoro svolto “da tutti i Dipartimenti dall’amministrazione regionale”. “Perché tutti – ha specificato – sono coinvolti.
Sintetizzare comunque su tutte le attività messe in campo in materia di trasparenza non è facile. Il gap di trasparenza si può determinare non solo quando si pubblicano pochi dati ma anche quando se ne pubblicano troppi perché non consentono ai cittadini di reperire i dati con facilità e celerità.
Fondamentale – ha tra l’altro sottolineato la Palumbo – è il contributo di Agenda digitale che si occupa di tutta la parte evolutiva del software di amministrazione trasparente attraverso la quale sarà possibile traghettare l’Amministrazione verso la completezza dei dati pubblicati per come previsto dalla legge”.
Il segretario generale Apicella ha delineato la migliore buona prassi regionale per la digitalizzazione dei decreti dirigenziali soffermandosi su tre tappe principali: l’approvazione della strategia regionale per lo sviluppo della Società dell’informazione, per la crescita digitale per il triennio successivo con orizzonte 2013, la definizione del Manuale della gestione documentale, tenuta del protocollo informatico, gestione dei flussi documentali e degli archivi, l’elaborazione delle Linee guida per la crescita digitale della Calabria 2020, che aggiornano la strategia regionale.“Pertanto – ha evidenziato Apicella – la nostra Amministrazione è intervenuta sia nella definizione delle strategie di crescita digitale, anche a livello infrastrutturale, in coerenza con le scelte operate a livello europeo e nazionale, sia nella messa a punto ed attivazione di strumenti finalizzati alla dematerializzazione e, soprattutto, alla digitalizzazione dei propri atti, per il momento attuata solo con riferimento ai decreti dirigenziali.
La creazione di un sistema per la digitalizzazione dei decreti rappresenta non solo un elemento imprescindibile in termini di efficienza, semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi, quanto soprattutto uno strumento per migliorare l’accessibilità dei privati cittadini e degli operatori economici alle informazioni sull’attività dell’Ente, nell’ambito di una nuova concezione più aperta, più tracciabile, più integrata, più trasparente di azione amministrativa e di provvedimento amministrativo. il sistema di digitalizzazione è pensato come un sistema ‘integrato’, in quanto capace di interagire con altri sistemi in ottica di trasparenza, ma anche di semplificazione procedimentale.
La prima forma di integrazione – ha affermato infine Apicella -, già attuata e pienamente operativa, consiste nel collegamento della piattaforma con la struttura organizzativa dell’Amministrazione Regionale, che consente una costante connessione tra funzioni e attività”.Alla Giornata della trasparenza è intervenuto anche il dirigente regionale del settore Agenda digitale e coordinamento dei sistemi informatici Alfredo Pellicanò.