La tematica dell’ambiente, del mare pulito e della depurazione necessita di un approccio concreto, che vada oltre le enunciazioni generali alle quali la politica si lascia andare cadendo nel becero ruolo di quella politica che non conosce i problemi ed utilizza il ruolo istituzionale per fini non nobili, non credibili e solo elettorali”.
E’ apprezzabile, pensando all’approccio propositivo al problema ed equidistante da etichette politiche, il lavoro che sta portando avanti l’Associazione Mare Pulito – Bruno Giordano ed altre Associazioni attive sul territorio regionale. E’ quanto dichiara il consigliere provinciale Andrea Cuzzocrea, intervenendo sull’argomento con una proposta realizzabile.
“Le risorse che la Regione Calabria ha già disponibili, circa 60 milioni di euro, e il Recovery Plan, che non ha limite di spesa rispetto al problema ambientale e della transizione ecologica, ci possono aiutare a risolvere il problema della realizzazione delle necessarie infrastrutture (collettamento) e dotazioni impiantistiche (adeguamento depuratori), ma le risorse per la gestione a regime dei depuratori e delle infrastrutture collegate sono il vero problema da risolvere per garantire nel tempo l’efficienza dei sistemi di depurazione e quindi la soluzione definitiva del problema ambientale che puntualmente si presenta ogni anno nei periodi estivi”.
“La soluzione al problema del reperimento delle risorse necessarie a regime, a mio parere, considerata anche la sempre più marcata carenza di risorse dei Comuni – approfondisce Cuzzocrea – non può che essere ricercata e garantita dal riutilizzo dei fanghi di depurazione. Le applicazioni già attive nel mondo ne certificano l’applicabilità, la soluzione al problema passa dalla realizzazione di un congruo numero di impianti da fonti rinnovabili, dimensionati secondo esigenze e capacità ed ubicati in posizione baricentrica rispetto ad un gruppo di depuratori dai quali ricevere i fanghi, in grado di produrre biogas dalla digestione anaerobica dei fanghi di depurazione e biometano da immettere in rete, dopo le fasi di upgrading e purificazione.
L’obiettivo dovrà essere quello di produrre biogas e/o biometano (conforme alle caratteristiche necessarie per l’immissione nella rete del gas naturale) ed utilizzare la remunerazione di tali prodotti energetici per finanziare, a regime, i piani di manutenzione, di innovazione tecnologica applicata all’impiantistica e dei controlli, che garantiscano il corretto funzionamento ed il mantenimento, nel tempo, degli standard di sostenibilità ambientale degli impianti di depurazione attivi.
“Tali impianti naturalmente rappresentano un importante investimento e, come tale, necessitano di canali di finanziamento veloci e certi. Io credo – prosegue il consigliere provinciale – che i fondi del Recovery Plan e i fondi diretti del programma LIFE della Commissione Europea, in cofinanziamento, rappresentano la giusta e percorribile strada per finanziare questa programmazione ambiziosa ed innovativa che, nel medio periodo, potrà consentire alla politica calabrese di dimostrare capacità di programmazione ed applicazione di innovazione tecnologica in un settore oramai strategico, quale è quello della depurazione e della sostenibilità ambientale. Io ci credo e mi impegnerò in tal senso con le mie competenze tecniche e nei ruoli istituzionali che i cittadini mi hanno attribuito”.