Dopo il blocco di tutte le attività dovuto all’emergenza sanitaria degli ultimi mesi, sono ripartiti i lavori di costruzione di un’offerta turistica integrata che coinvolge i piccoli produttori cirotani che hanno costruito in questi anni una rete di relazione e di rapporti imprenditoriali che va oltre la semplice produzione del vino.
Il progetto parte dalla constatazione che questo pezzo di territorio calabrese tra dallo Jonio sale sino ad una delle vette più alte e sconosciute della Sila, non è un luogo atrofico del turismo tradizionale, ma un vero e proprio spazio d’azione culturale e un grande cantiere di stimoli per accogliere un turismo attento ed evoluto.
Del gruppo fanno parte un nucleo di produttori, accomunati dall’insegna Cirò Revolution, rappresentati dalle aziende Cataldo Calabretta Viticoltore, ‘A Vita, Sergio Arcuri, Tenuta del Conte, Cote di Franze, Dell’Aquila, Fezzigna , Il Brigante e Scala a cui si sono alleati altre piccole realtà del mondo produttivo e turistico del territorio interessato: Sant’Anna che produce formaggi da latte di capra, il ristorante e locanda Pecora nera di Buturo, il tour operator Ego Travel.
Del consesso fanno parte infine lo studio di consulenza 3Hills di Pier Macrì che si occupa di sviluppo progettazione integrata sui programmi comunitari nel settore agricolo ed agroalimentare e lo studio Gagliardi Associati, specializzato in progetti di comunicazione per il comparto agroalimentare e turistico e di produzione di eventi per la promozione territoriale.
L’obiettivo è disegnare nuovi paradigmi di collaborazione tra territori e aziende per raggiungere le finalità specifiche del progetto che prevedono attività di marketing territoriale e interlocuzione con gli stakeholder del territorio per il disegno e la comunicazione di pacchetti turistici dedicati. Insieme a queste attività principali sono previste la realizzazione di una sala di degustazione nel centro storico di Cirò in collaborazione con l’amministrazione della città del vino guidata da Francesco Paletta e che ha messo a disposizione nel museo di Lilio gli spazi e una vineria d’alta quota situata in località Buturo nel Parco Nazionale della Sila dove accogliere ospiti e turisti e organizzare degustazioni e laboratori tematici.
“Questa ripartenza è per noi molto stimolante – afferma Cataldo Calabretta, capofila del progetto – in quanto ci permette di condividere con collaborazione e amicizia questo momento delicato della nostra vita aziendale, per costruire insieme uno strumento operativo concreto di sviluppo delle nostre singole aziende e del territorio”
In questa rinnovata fase di progettazione è prevista l’armonizzazione dell’offerta ricettiva dei vari soggetti coinvolti e l’inizio dell’allestimento dei due spazi che fungeranno da luogo di partenza e di arrivo dei percorsi turistici come già discusso nel corso del primo incontro, a Cirò, che si era svolto poco prima del blocco, il 3 marzo, cui hanno partecipato oltre che i membri del partenariato anche i consulenti tecnici Simona Piccinelli di Cellar Tour e Consuelo Parlato, esperte di turismo enogastronico e l’architetto Vittoria Giardino che si occuperà dell’allestimento della sala degustazione.