di ALESSIA BURDINO
A telefonarmi fu il presidente Mattarella. L’idea era quella di formare un governo “balnerare” (della durata di soli 3 mesi, vale a dire quelli estivi”. Arrivato a Roma dopo un colloquio con il presidente, ho preparato un elenco di 13 ministri. Il lunedì che sono arrivato a Roma si è scatenata una campagna elettorale centrata sul tema dell’euro.
Carlo Cottarelli risponde senza esitazione alla prima domanda del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
Ospite della Camera di Commercio di Catanzaro, guidata da Daniele Rossi, il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano arriva a Catanzaro per parlare degli effetti della politica economica sul Mezzogiorno ma non si sottrare alle domande sulla sua brevi parentesi da presidente del Consiglio dei Ministri.
Spread e spending review, crescita del Pil: Cottarelli offre una fotografia lucida e analitica dello stato delle cose. “L’obiettivo del Pil, quest’anno, era del 2%. Secondo me si va verso il 2.4% tenendo conto che i dati del 2018 sono stati rivisti verso l’alto. In questo caso per mantenere l’obiettivo originario bisognerebbe aumentare le tasse. Una scelta che, in questo momento, non andrebbe fatta perché aggraverebbe la recessione”. Il passato? “La recessione non l’ha creata Monti. L’economia italiana stava già crollando. Se Monti non avesse fatto nulla, la caduta del Pil non sarebbe stata del 2.8% ma del 5/6%”. Il presente? “Se lo spread sta fermo, andrei verso un deficit più elevato”.
La recessione tecnica e la recessione reale? Cottarelli lo spiega in modo magistrale: “La differenza è la stessa dall’aver un raffreddore all’avere, invece, la polmonite”.
L’economista è ottimista, considerato sempre il contesto: “Fino ad ottobre – seppur la condizione non sia quella ideale – l’economia del Paese dovrebbe tenere”.
Cosa blocca l’economia? – chiede Soluri. Cottarelli cita il suo ultimo libro “I sette peccati capitali dell’economia italiana” e parla di uno di essi: la burocrazia. Ma, anche, l’evasione fiscale e la corruzione.
La conversazione prosegue, poi, sulla Manovra finanziaria approvata dal Governo con un focus particolare su Quota 100. “Il Governo quest’anno ha dovuto tagliare parte delle spese per aumentarne delle altre. Insomma la legge di Bilancio si è dovuta muovere nel perimetro imposto dalla promesse elettorali e la necessità di non far saliere lo spread”. Critico il giudizio dell’esperto su quota 100 e su reddito di cittadinanza. La soluzione? “Non so cosa succederà in autunno”. Per quanto attiene, invece, il regionalismo per il direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dipende molto da come sarà scritto il provvedimento: “Se io decentro per ogni regione uscite ed entrate, il guadagno o la perdita di quella specifica regione non sarà più condiviso. Finché non sarà definito questo documento non possiamo esprime un valutazione compiuta”.
Il dibattito è andato avanti con l’intervento del segretario generale della CCIAA Maurizio Ferrara e le domande della sala.
Il presidente di Confindustria Catanzaro, Aldo Ferrara, si è soffermato sulla manovra economica e sul Pil: “Le preoccupazioni sono tante. Anziché investire sul reddito di cittadinanza e quota 100 si doveva investire sul sistema produttivo dell’economia del paese, vale a dire le imprese. Il motore della crescita sta nel riprenderci quello che era nostro, rispetto alla Germania – chiosa Cottarelli. Due le fonti di finanziamento: evitare gli sprechi della spesa pubblica e limitare l’evasione fiscale. Ma, anche, velocizzare la giustizia civile. In poche parole: creare le condizioni perché le imprese possano lavorare meglio.
Ed è la riduzione della burocrazia l’obiettivo primario che Carlo Cottarelli Presidente del Consiglio dei Ministri avrebbe perseguito sin da subito.
Il viaggio nei sette peccati capitali dell’economia italiana prosegue con il divario tra nord e sud: “E’ fondamentale che la scuola funzioni subito al Sud. La qualità delle infrastrutture della pubblica istruzione deve essere migliorata”.
La visita di Cottarelli alla CCIAA si è conclusa con la consegna della targa dell’Ente camerale al prof. Cottarelli.