Si è tenuto il 23 marzo 2022 presso il Salone dell’Associazione degli Industriali in via del Torrione 96 a Reggio Calabria, il seminario organizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) di Reggio Calabria e dall’Ente Scuola Edile della provincia di Reggio Calabria dal titolo “Verso la transizione energetica – Le Comunità Energetiche Rinnovabili”.
In tale sede, nell’ambito del più ampio ciclo di seminari in tema di sviluppo sostenibile e transizione ecologica programmato da ANCE Reggio Calabria, è stata approfondita, alla presenza e con la partecipazione dei rappresentanti della Città Metropolitana di Reggio Calabria, la questione della transizione verso le fonti energetiche rinnovabili attraverso lo strumento delle Comunità Energetiche, previste dal D. Lgs. n. 199 dell’8 novembre 2021 di recepimento ed attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili.
Il seminario, introdotto dalle relazioni dei presidenti di ANCE Reggio Calabria, Michele Laganà e dell’Ente Scuola Edile (ESEFS) di Reggio Calabria, Francesco Carnovale, arricchito dall’intervento del consigliere metropolitano delegato all’ambiente, Salvatore Fuda, è stato sviluppato dalla dottoressa Daniela Patrucco, Responsabile Comunicazione della Energy4com, cooperativa start up innovativa specializzata sui temi della transizione energetica sostenibile.
Il presidente Laganà nella sua relazione ha illustrato il contesto generale di riferimento in cui si trova attualmente ad operare il comparto delle costruzioni, posto al centro delle politiche nazionali per la ripresa economica ed occupazionale, evidenziando le priorità di azione dell’ANCE di Reggio Calabria per supportare lo sviluppo sostenibile e la competitività delle imprese associate sia in termini di riconversione ‘verde’ dei processi produttivi che di responsabilità sociale e digitalizzazione.
“Il seminario odierno – ha dichiarato il presidente Laganà – non serve solo ad illustrare le nuove opportunità produttive ed occupazionali connesse alla transizione ecologica ed alle comunità energetiche rinnovabili, ma anche a delineare percorsi e modelli di aggregazione e di collaborazione pubblico-privata per lo sviluppo sostenibile intervenendo su alcune debolezze del nostro territorio quali la capacità di fare rete e la sudditanza a logiche di globalizzazione che hanno tradizionalmente penalizzato la nostra economia. Con l’avvio delle comunità energetiche rinnovabili si pongono alcune condizioni di base per fronteggiare con successo la crisi energetica, ridurre le emissioni nocive climalteranti, incentivare forme di risparmio e di diversificazione del reddito per imprese, cittadini ed enti pubblici, contribuendo a migliorare l’impatto ambientale e l’impronta ecologica del nostro vivere civile e del sistema produttivo.
Come ANCE siamo mobilitati per far cogliere alle imprese tali opportunità, consapevoli dei ritardi accumulati ma anche dell’urgenza di intervenire tempestivamente per risolvere il grave problema degli approvvigionamenti energetici e cogliere la straordinaria occasione offerta dal PNRR e dagli ulteriori programmi per la coesione sociale stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale. In questa prospettiva va letta l’iniziativa odierna che peraltro si colloca nel seno di un più ampio ciclo di eventi dedicati alla green economy con approfondimenti su temi fondamentali come quello dell’economia circolare”.
Il presidente dell’ESEFS, Francesco Carnovale, nella sua esposizione ha analizzato nel dettaglio le opportunità occupazionali legate alla transizione energetica, sviscerando i nuovi fabbisogni formativi collegati agli ingenti investimenti programmati per il prossimo biennio dalle grandi multiutility e che prevedono la creazione di almeno 90.000 posti di lavoro nel solo settore delle reti di distribuzione dell’energia rinnovabile.
“Occorre considerare – dichiara il presidente dell’ESEFS Carnovale – che oggi la questione energetica è sempre più centrale per la competitività delle imprese e per la trasformazione ecologica e lo sviluppo sostenibile delle nostre società; basti pensare agli obiettivi europei sulle emissioni climalteranti che già entro il 2030 comportano una drastica riduzione della dipendenza dai combustibili fossili ed agli oltre 5 miliardi di euro di investimenti programmati dalle principali multiutility italiane per la trasformazione delle reti di distribuzione energetica con la creazione di decine di migliaia di nuovi posti di lavoro qualificati. Si tratta di una grande sfida economica e sociale che può essere vinta attraverso un serio investimento in formazione per adeguare il sistema del lavoro alle competenze che queste nuove prospettive richiedono. In questo scenario, come messo in luce dal presidente Laganà, è fattore indispensabile di successo una cooperazione rafforzata tra pubblico e privato in un’ottica integrata di filiera”.
Il consigliere metropolitano Salvatore Fuda, presente al seminario anche nella veste di sindaco del Comune di Gioiosa Ionica, nel suo intervento ha illustrato gli impegni ed i principali programmi della Città Metropolitana di Reggio Calabria in materia di green economy, ambiente e rifiuti.
“La crisi energetica che stiamo vivendo, esacerbata dal conflitto russo-ucraino – ha dichiarato il consigliere Fuda – ci fa capire con immediatezza l’importanza di disporre di un sistema organizzato di impianti per trasformare i rifiuti in risorse ed energia, alimentando in un’ottica di sostenibilità ambientale le dinamiche di sviluppo del territorio metropolitano. La programmazione definita dall’ente metropolitano pone le condizioni tecnologiche ed infrastrutturali per emancipare il nostro territorio dai costi e dai disservizi che fino ad oggi i cittadini hanno dovuto subire. Crediamo che il dialogo rafforzato con le associazioni ed i comuni possa anche contribuire a supportare il cambio culturale necessario per un’efficace e condivisa applicazione delle norme poste a tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. A partire da questo metodo partecipativo, la Città Metropolitana di Reggio Calabria si candida a sviluppare il proprio ruolo di aggregatore a supporto delle 97 realtà comunali che vi insistono nell’ottica di una programmazione di area vasta per l’efficace utilizzo dei fondi PNRR e della programmazione regionale per la transizione ecologica ed energetica. In quest’alveo le comunità energetiche hanno una grande importanza anche quali strumenti di partecipazione e di democrazia economica”.
Dopo gli interventi istituzionali, la dottoressa Daniela Patrucco, esperta della Energy4com, ha inquadrato e sviluppato i contenuti propriamente tecnici del seminario, illustrando con dovizia di particolari le caratteristiche ed i benefici ambientali, economici e sociali delle comunità energetiche rinnovabili per persone, imprese ed enti pubblici.
“Le comunità energetiche – ha dichiarato la dottoressa Patrucco – quale soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, imprese, pubbliche amministrazioni con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire localmente energia elettrica da fonte rinnovabile, rappresenta una strategia rilevante per lo sviluppo locale sostenibile e l’emancipazione dai combustibili fossili.
Le CER inoltre – prosegue l’esperta – sono destinatarie di importanti incentivi governativi in attuazione delle direttive comunitarie per la transizione energetica e, consentendo la produzione locale condivisa di energia, determinano un aumento del suo valore economico e sociale: riducono i costi delle bollette per imprese e cittadini, contrastano la povertà energetica, sviluppano l’economia locale mantenendo i profitti sul territorio, stimolano la consapevolezza e la cultura dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni per il superamento delle fonti fossili a vantaggio del clima e dell’ambiente”.
In conclusione dei lavori, il presidente di Ance Reggio Calabria, Michele Laganà, si è dichiarato soddisfatto per il profilo costruttivo del dibattito finale grazie alla qualificata partecipazione degli imprenditori intervenuti e soprattutto per l’impegno condiviso da tutti i partecipanti di aggiornarsi a breve per il concreto sviluppo delle iniziative proposte, tra cui quella di un modello di economia circolare delle costruzioni reggine che costituirà l’argomento del successivo evento formativo.