Emergenza Covid-19 ed economia: un binomio difficile. Importante. Monitorato. Attenzionato. Protagonista di quella che sarà la Fase 2 e la Fase 3 dell’emergenza. Per questo motivo ne abbiamo voluto parlare con il presidente della Banca Centro Calabria, Giuseppe Spagnuolo.
Presidente quale ruolo sta svolgendo la sua banca in questo inedito contesto di emergenza?
La nostra è una banca locale e, quindi, molto più vicina alla clientela e ai soci. Il nostro istituto si è fatto carico in questo periodo di continuare a svolgere il suo ruolo, con tempestività, per favorire il servizio bancario ma anche, considerata la natura del Banco di credito cooperativo, si è preoccupata di svolgere un’ attività che non fosse solo bancaria. E quindi, attraverso gli uffici, dove è stato possibile, accelerando l’attività di beneficenza, prevista statutariamente, con il sostegno alle istituzioni locali e l’erogazione, per i più bisognosi, di pacchi alimentari attraverso le associazioni di volontari che operano sul territorio e le parrocchie. Quanto al servizio bancario è stato svolto tutelando la salute di tutti i dipendenti, limitando l’orario di accesso al pubblico alla sola mattinata e l’accesso limitato è stato accompagnato dalle dovute precauzioni e nel pieno rispetto delle misure di sicurezza obbligatorie previste dalle normative vigenti. Siamo riusciti, inoltre, a concludere anche contratti per via telefonica, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni di legge.
D.L. Cura Italia qual è stato il riscontro sulle moratorie di prestiti e finanziamenti?
Il riscontro, dovuta la situazione emergenziale che attraversa il paese e il territorio, è stato molto rilevante. Noi, ci siamo mossi con rapidità, e abbiamo risposto immediatamente e già dalla prima settimana abbiamo cercato di risolvere i dubbi interpretativi del testo confrontandoci con la nostra capogruppo, con il Ministero e soprattutto con tutti i soggetti interessati e previsti dalle normative. Abbiamo, inoltre, dato subito corso all’avvio di tutte le procedure necessarie, infatti, sin dalla prima settimana la richiesta è stata completamente evasa. Le richieste che stanno prevenendo in queste ore o che arriveranno nelle prossime giornate troveranno un riscontro rapido e immediato.
Accordo sugli anticipi delle casse integrazioni ai lavoratori: qual è lo stato dell’arte?
La nostra capogruppo ha aderito all’accordo stipulato dall’Associazione bancaria italiana (Abi), con le associazioni di lavoratori e dei sindacati ei rappresentanti delle parti sociali per cui siamo operativi e pronti a fronteggiare l’emergenza e le richieste che arriveranno nei nostri uffici. Aspettiamo l’arrivo delle richieste da parte dei lavoratori e subito dopo saremo operativi.
Qual è la sua valutazione sul nuovo decreto sulla liquidità alle imprese. Funzionerà? Quali saranno i tempi di risposta?
Per quanto riguarda la parte relativa alla concessione dei prestiti inferiore ai 25 mila euro siamo operativi e pronti a concretizzare le norme in vigore. Stiamo, invece, aspettando le comunicazioni ufficiali da parte dell’Unione Europea per le concessioni di importi maggiori. Il decreto dovrebbe funzionare anche se, allo stato attuale, non possiamo fare molto; aspettiamo che gli organismi preposti, con l’Europa in primis, ci dicano cosa fare per farlo funzionare. Una volta che arriverà l’ok necessario faremo di tutto per mettere in funzione la normativa, del resto, la nostra Banca è stata, ed è da sempre operativa nei rapporti che prevedono l’intervento del medio credito centrale. Avvieremo tutte le procedure necessarie per cercare di dare supporto e aiuto al nostro territorio.
Come stanno le reagendo imprese al nuovo scenario economico?
Per i contatti, soprattutto telefonici, che abbiamo avuto e che stiamo riscontrando in queste ore c’è da registrare un forte senso di smarrimento: è una cosa naturale, la situazione è preoccupante da tutti i punti di vista. Ancora adesso viviamo una fase di incertezza e gli operatori economici sono ancora appunto smarriti e preoccupati: loro hanno le responsabilità maggiori. Sulle loro spalle reggono il peso e la responsabilità delle loro famiglie, dei loro dipendenti e di tante altre variabili. Il consiglio che mi sento di dare è quello di guardare lontano: li sento molto preoccupati, per questo motivo c’è bisogno di un colpo di reni da parte di tutti per cercare di superare questa situazione complessa.
Presidente il suo è un osservatorio privilegiato sull’economia del territorio, quali conseguenze pensa che lascerà questa emergenza una volta terminata?
Questa emergenza, una volta superata, lascerà segni di sofferenza abbastanza significativi: è ancora difficile stabilirne quanto sarà l’entità. Certamente i segni della crisi saranno più evidenti e ancora più significativi della crisi economica – finanziaria che abbiamo attraversato negli anni 2008 – 2009. I danni saranno soprattutto maggiori in un’economia strutturalmente e tradizionalmente molto debole come la nostra: molte attività, purtroppo, spariranno. Si spera che potranno nascerne delle nuove. Al momento dobbiamo essere realisti, per questo, non possiamo nascondere la nostra preoccupazione. Per quanto riguarda il nostro lavoro, una Banca come la nostra, che ha a cuore il territorio e soprattutto ha la testa nel territorio, possiamo, sin da ora, affermare che faremo tutto ciò che è in nostro possesso per alleviare i disagi e favorire la ripresa. La mia speranza è che gli imprenditori possano ritrovare il coraggio di riprendere in mano la loro attività e la considerino una sfida; questo senza dimenticare il ruolo rilevante, in un’economia come la nostra, svolta dal settore pubblico che, in questa fase, è chiamato a rispondere celermente e con intelligenza.