Non possiamo che dichiararci concordi con le dichiarazioni del Presidente della Camera di Commercio di Vibo Valentia che ha stigmatizzato con forza l’ipotesi di commissariamento delle Camere di Commercio che si oppongono all’accorpamentoprevisto dal decreto n° 219 del 19.09.2017.
E’ questo il monito di Barbuto e Corrado (Parlamentari M5S Crotone) sull’ accorpamento delle Camere di Commercio.
E’ evidente, infatti, che tale soluzione appare assolutamente inopportuna per almeno due ordini di ragioni
Il primo è quello più volte ribadito dai presidenti delle Camere di Commercio interessate e cioè che è importante mantenere l’autonomia di ogni singola Camera perché la riduzione degli stessi enti, in seguito all’accorpamento, non porterà alcun giovamento ai territori che necessitano come già evidenziato dalla presenza competente delle istituzioni camerali che garantiscano il massimo sostegno allo sviluppo.
L’accorpamento, in sostanza, oltre a rivelarsi estremamente lesivo dell’autonomia degli enti camerali interessati, e per quanto riguarda la Calabria per le Camere di Commercio di Vibo, Crotone e Catanzaro, riverbererebbe indubbie conseguenze negative sui territori e sul loro tessuto economico produttivo, nei confronti delle imprese, delle associazioni di categoria e di tutte le istituzioni legate al sistema delle camere di Commercio.
Il secondo appare vieppiù preoccupante in questo momento storico.
Ricordiamo infatti che, contro l’accorpamento, furono promossi diversi ricorsi da parte di vari enti camerali tra cui la Camera di Commercio di Crotone. Ricorso, quest’ultimo, accolto dal Consiglio di Stato che di fatto ha sospeso l’accorpamento con le Camere di Vibo e Catanzaro.
Attualmente l’intera vicenda è all’esame della Corte Costituzionale cui è stata rimessa dal Tribunale Amministrativo che ha ritenuto rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità del decreto di riordino, eccezione sollevata dalla camera di Commercio di Pavia nell’alveo del relativo procedimento instaurato. Esiste infatti il rischio che l’eventuale commissariamento potrebbe tradursi concretamente nel ritiro dei ricorsi con conseguente impossibilità per il giudice costituzionale di pronunciarsi in merito alla eccezione di legittimità.
Per tali motivi, nel sostenere con forza le ragioni del presidente della Camera di Commercio di Vibo, ma anche di Catanzaro e Crotone, ribadiamo il nostro sostegno già manifestato in occasione della riunione svoltasi a Catanzaro il 05.08.2019 dichiarandoci fin d’ora favorevoli ad una ipotesi di modifica della legge che preveda non più l’obbligatorietà dell’accorpamento, ma lo lasci in facoltà delle singole istituzioni camerali che potranno e dovranno cooperare per lo sviluppo dell’intera area centrale della Calabria in un’ottica di pariteticità e uguale dignità.