C‘è una critica profonda al reddito di cittadinanza voluto dal Governo giallo verde di Salvini e Di Maio che arriva dal XIII Congresso provinciale del Movimento Cristiano Lavoratori celebrato a Civita come segno di vicinanza e solidarietà tangibile alla comunità arbereshe dopo la tragedia del 20 agosto scorso, in cui persero la vita dieci persone tra le gole del Raganello.
«Il reddito di cittadinanza rende più poveri e priva della dignità» ha dichiarato Alfonso Luzzi, direttore generale del patronato Sias, rimarcando che nella manovra finanziaria del governo «mancano gli investimenti per il lavoro, soprattutto al Sud».
Gli ha fatto eco il Presidente provinciale Leonardo De Marco, rieletto all’unanimità alla guida del sodalizio di ispirazione cattolica, il quale nella sua relazione introduttiva ha ribadito che il reddito di cittadinanza «non ci convince e non ci entusiasma perché, a nostro parere, questo è un metodo clientelare ma che soprattutto andrebbe a congelare l’intelligenza dei nostri giovani già fortemente provati dalla enorme crisi di lavoro.
Vogliamo che i nostri giovani debbano essere liberi da schemi clientelari partitici.
Nove miliardi di euro, questo è ciò che costa il reddito di cittadinanza, si sarebbero potuti investire meglio! Un esempio sarebbe stato il modo di dare la possibilità alle imprese ad assumere giovani ed investire sulla formazione professionale, facendo in modo di formare nuove figure nel mondo del lavoro produttivo». Uno strumento – ha ribadito con forza De Marco – che rappresenta «la fine del lavoro».
Meno critica la visione di Mcl sulla riforma pensionistica che, invece, «permette di mettere ordine ad un sistema che ha prodotto molte sofferenze nel mondo del lavoro». R
ichiamando le parole del Presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, De Marco ha ricordato che «questa Europa cosi com’è non va bene. Abbiamo necessità di avere un’Europa diversa, che dialoghi con i popoli e che non continui ad essere solo l’Europa dei tecnocrati e dell’alta finanza». Bisogna ritornare – è stato ribadito – alla visione dei padri fondatori che gettarono le basi a Ventotene con Spinelli, Schuman, Adenauer. «Vogliamo una Europa dei popoli ovvero, dove ognuno di noi possa sentirsi cittadino europeo ovunque vada negli stati Uniti d’Europa. Oggi non lo siamo! Non ci sentiamo europei per nulla. Questo è quello che emerge nei sentimenti della stragrande maggioranza dei cittadini italiani».
Anche l’immigrazione è stata uno dei punti sui quali si è focalizzato l’intervento del neo eletto presidente De Marco: «non possiamo più accettare che l’Italia sia la sola porta del mediterraneo per l’accoglienza degli immigrati.
Il fenomeno immigrazione deve riguardare tutti gli stati europei, ognuno deve fare la propria parte. Dobbiamo essere onesti nel dire basta al fenomeno dell’accoglienza per soli fini economici. Il troppo buonismo ci ha fatto perdere la nostra identità cristiana e la nostra identità di italiani. No. Non è questa l’Europa che abbiamo sognato.
Vogliamo che l’Europa attraverso il nostro governo centrale cominci a dialogare con i corpi intermedi per trovare soluzioni al fenomeno che ha messo in ginocchio un intero paese».
Saluti, nel corso dell’assemblea, sono stati rivolti dal Presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, il quale ha ringraziato il movimento per «riaccendere i riflettori nuovamente sulla tragedia vissuta due mesi fa».
Dare «una mano a questo territorio per rilanciarsi e ripartire» è questa la richiesta che il presidente dell’ente calabro – lucano ha lanciato all’assemblea dei 200 delegati in rappresentanza di territori della provincia di Cosenza; dal Sindaco di Civita, Alessandro Tocci, che ha salutato «con affetto la presenza di Bilbil Kasmi del Sauatt» e del movimento cristiano lavoratori per aver deciso di «celebrare a Civita questa bella e spero utile assemblea del movimento».
Ancora oggi «ribadiamo la nostra identità di comunità accogliente che continua a credere che dopo tutto quello che è successo si può rinascere». Presenti anche i consiglieri regionali Gianluca Gallo, Franco Sergio e Carlo Guccione che hanno seguito i lavori dell’assemblea congressuale ed hanno portato il loro saluto di vicinanza al lavoro del Movimento Cristiano Lavoratori.