La Calabria non è l’Eldorado e il mio non è e non vuole essere un racconto enfatico, edulcorato o eccessivamente ottimistico della nostra regione. Ci prenderemmo in giro e ciò sarebbe stupido e dannoso per tutti. Ci sono ancora diversi problemi sul tappeto che devono essere affrontati e risolti. Per come abbiamo trovato la Regione quando siamo stati eletti, non potevamo fare miracoli. Non siamo Re Mida o mago Zurlì e non abbiamo la bacchetta magica per risolvere tutti i problemi, ma anche i più critici, quelli che non ci amano e ci accusano anche di colpe e responsabilità che non abbiamo, dovrebbero ammettere, se hanno ancora un briciolo di onestà intellettuale, che in questi cinque anni la Calabria ha cambiato passo e guarda con fiducia al futuro”.
E’ quanto ha detto il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio in occasione dell’evento conclusivo del ciclo “I Parchi, le aree protette della Calabria e il Turismo sostenibile” svoltosi ieri sera presso il Parco Old Calabria Torre Camigliati di Camigliatello Silano e volto a illustrare la destinazione unica delle Aree Protette Calabresi, i progetti in cantiere e il brand “Calabria Parchi Turismo Sostenibile”.
“Tanti anni fa -ha ricordato Oliverio- presentai la legge istitutiva del Parco Nazionale della Sila di cui fui primo firmatario. Ricordo ancora, come se fosse oggi, le diffidenze e le ostilità di chi non credeva nell’importanza di investire sul patrimonio naturalistico calabrese. Ci accusarono di tutto, addirittura di voler impedire ai comuni e alle comunità di crescere e svilupparsi. A distanza di vent’anni, a quelle diffidenze oggi rispondiamo con grandi risultati che hanno definitivamente invertito il trend negativo e che dimostrano che aver scommesso e puntato sul capitale verde del nostro territorio rappresenti un vero e proprio investimento sul futuro.
Abbiamo investito 30 milioni di euro del POR 2014-2020, una cifra mai investita prima nella storia della nostra regione per valorizzare lo straordinario scrigno naturalistico della Calabria e creare una rete tra i parchi in grado di far conoscere la nostra terra anche al di fuori dei confini nazionali
Abbiamo coinvolto nel nostro progetto le associazioni, le Università calabresi e decine di esperti naturalisti. Abbiamo creato una squadra, cambiando la tradizionale impostazione gestionale della Regione e rendendo protagonisti del cambiamento gli attori principali che operano in questo settore. Ci siamo aperti all’esterno evitando di proporre scelte e politiche calate dall’alto ed oggi finalmente raccogliamo i primi risultati positivi di questa azione. Altri li raccoglieremo nei prossimi mesi ed in questa direzione intendiamo proseguire”.
Quattro i progetti finanziati. Tra questi figurano: il MONITORAGGIO, che ha lo scopo di analizzare, valutandone grado di compromissione e stato di conservazione, habitat e specie presenti sul territorio e soddisfare le direttive nazionali in favore dei siti di Rete Natura 2000; la SENTIERISTICA, che ripristina i tracciati esistenti, crea nuovi itinerari, valorizzando i musei tematici e le aree di pregio, e offre in completa sicurezza servizi capaci di attrarre flussi di visitatori e turisti amanti dell’escursionismo e del turismo lento durante tutto il corso dell’anno; il MARKETING TURISTICO TERRITORIALE, finalizzato al potenziamento del patrimonio naturale attraverso interventi migliorativi degli standard di offerta come la messa in rete di prodotti, servizi e infrastrutture in grado di intercettare flussi turistici nazionali e internazionali; la CICLOVIA DEI PARCHI, destinata a realizzare un percorso cicloturistico che faccia fruire dei paesaggi della dorsale appenninica calabrese coi suoi geositi, alberi monumentali e borghi a valenza culturale.
“Si tratta di progetti -ha spiegato Oliverio- finalizzati ad intercettare il turismo esperienziale e che si inseriscono perfettamente nelle politiche già intraprese come, ad esempio, la valorizzazione dei borghi su cui abbiamo investito 136 milioni di euro, 100 destinati ai Comuni e 36 ai privati e quelle riguardanti l’accessibilità dei territori. Abbiamo investito, inoltre, 23 milioni di euro per incrementare i collegamenti aerei e a maggio di quest’anno si è registrato un aumento del 12,5% rispetto al 2018 degli arrivi nei nostri aeroporti, e poi abbiamo puntato a migliorare i servizi sul Pollino, in Sila, alle Serre e sull’Aspromonte.
Nei Parchi e nelle aree protette c’è già grande vivacità e numerose sono le iniziative in corso.
Nel caso della Sila -ha concluso il presidente della Regione- oltre alla neve, alla montagna e alla qualità dei nostri prodotti locali che rappresentano delle vere e proprie eccellenze, bisognerà valorizzare adeguatamente anche i laghi, che non possono continuare ad essere utilizzati solo per lo sfruttamento energetico o irriguo, ma devono diventare forti attrattori turistici, sedi di competizioni sportive nazionali ed internazionali, capaci di attrarre nuove presenze diffuse nel corso di tutti i mesi dell’anno. continueremo su questa strada nel pieno rispetto delle compatibilità ambientali.
Per la prima volta nella storia della nostra regione, anzicchè recuperare ritardi, stiamo già anticipando la programmazione 2021-2027 e la Calabria è tra le regioni di testa in quanto ad utilizzo delle risorse comunitarie. In questi anni non abbiamo mai investito in fuochi d’artificio che durano lo spazio di una serata e non abbiamo mai realizzato eventi fini a se stessi, ma abbiamo dato vita a progetti strutturali importanti come la Ferrovia Jonica, per la messa in sicurezza delle scuole o per incentivare la presenza dei giovani nell’agricoltura (ne abbiamo già insediato 1350 ed entro la fine dell’anno contiamo di arrivare a 2000) e a potenziare ulteriormente i parchi, che devono diventare il vero motore di sviluppo e crescita della Calabria”.
All’appuntamento conclusivo del ciclo d’incontri che nelle scorse settimane ha fatto tappa pure a Scilla per il Parco Nazionale dell’Aspromonte, a Serra San Bruno per il Parco Regionale delle Serre e a Castrovillari per il Parco Nazionale del Pollino, hanno anche preso parte i responsabili del Parco Nazionale della Sila.
Molto apprezzati gli interventi del Commissario Straordinario del Parco Francesco Curcio e del direttore Giuseppe Luzzi. Presente anche, oltre al presidente della Comunità del Parco Nicola Belcastro, ai dirigenti del Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria e alle associazioni e operatori del territorio, l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo.
“Questi progetti –ha dichiarato l’assessore Rizzo– fanno dialogare tra loro, per la prima volta, i territori calabresi. Dal Pollino all’Aspromonte, passando per l’altopiano della Sila e ai boschi delle Serre, fino alle Aree ed ai Parchi marini, abbiamo intrapreso un percorso volto ad implementare un turismo di tipo lento ma anche culturale e capace di dar vita a una Regione che possa rappresentare un modello anche per altre realtà”.