Ha preso il via dalla Camera di Commercio di Catanzaro il roadshow nazionale di presentazione del progetto “O.K. – Open Knowledge” che coinvolge gli Enti camerali, le Prefetture, l’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità e Unioncamere attraverso cui approfondire e formare imprenditori, associazioni di categoria e cittadini sulle aziende confiscate e sulla nuova piattaforma governativa dedicata a fornire informazioni circa le opportunità connesse al loro recupero.
Introdotto da Raffaella Gigliotti, responsabile del progetto per la CCIAA di Catanzaro, ha visto la partecipazione di Daniele Rossi, Commissario straordinario dell’Ente, Bruno Calvetta, segretario generale, Vito Turco, Capo di Gabinetto del Prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, Giuseppe Quattrone, direttore dell’Agenzia per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, e, connessi in videoconferenza, di Giuseppe Del Medico, Unioncamere, e Paolo Cortese, Centro Studi “G. Tagliacarne”.
«Il sistema camerale è perfettamente in linea con gli obiettivi del Governo sul tema della legalità – ha detto Calvetta nel suo intervento – e questa piattaforma che oggi presentiamo assieme ad importanti Enti e Istituzioni ne è un ulteriore conferma: il Pon Legalità che stiamo per attuare permette infatti di giungere all’obiettivo di formare ed informare le aziende attinte da provvedimenti di confisca affinché possano ripartire secondo i crismi della legalità. Oggi quindi testimoniamo l’impegno in questo senso».
Il progetto, che oggi trova sintesi nel portale aziendeconfiscate.camcom.gov.it, ha permesso di integrare in un unico contenitore il patrimonio delle informazioni a disposizione dell’Agenzia ed il Registro Imprese.
In Calabria sono 335 le aziende confiscate (l’12,1% del totale Italia), di queste solo 79 risultano attive, mentre le altre sono coinvolte in procedure concorsuali o sono inattive, sospese o cessate. Divise per tipologia, 73 sono società di persone, 134 imprese individuali, 128 società di capitali. Quanto ai settori, il principale è quello del Commercio (86), poi quello delle Costruzioni (76) e l’Agricoltura (33). In provincia di Catanzaro, le imprese in elenco sono 21.
«Gli interessi degli stakeholder rispetto alle aziende confiscate sono principalmente riferiti al riutilizzo del “bene” in ambito legale, mediante il recupero e la tutela dell’occupazione non collegata con le organizzazioni criminali, ovvero la gestione dei lavoratori impiegati, il nuovo utilizzo dell’azienda, l’inserimento nel tessuto sociale ed economico del territorio e le future possibilità dell’azienda e dei lavoratori. Spesso la finalità è quella di creare un modello di economia orientato ai principi di legalità ed eticità e favorire la nascita di una rete pubblico-privato di supporto, nel quadro della programmazione di azioni di sostegno a tali imprese e la salvaguardia dei posti di lavoro», ha spiegato Cortese nel corso del suo intervento tecnico.
Infine, Quattrone ha aggiunto: «C’è grande considerazione normativa per i dati sulle aziende confiscate e sulla loro condivisione. È utile perché così si possono avere gli strumenti giusti affinché gli amministratori giudiziari possano prendere le decisioni migliori. Il portale Open Knowledge diventa quindi fondamentale per ampliare il percorso di condivisione della conoscenza»