Il presidente di Ance Catanzaro Luigi Alfieri e il dg di Confindustria Catanzaro Dario Lamanna, hanno incontrato lunedì il presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo e il dg dell’Ente intermedio Valeria Fedele.
Al centro dell’appuntamento, l’esigenza per la Provincia di dotarsi di un prezziario provinciale aggiornato aderente alle rilevazioni di mercato e rispondente alla normativa in materia di appalti pubblici, così come espressamente previsto dal Codice degli appalti: «Siamo soddisfatti per il lavoro che in poco tempo è stato portato avanti dall’Amministrazione provinciale – ha spiegato Luigi Alfieri -.
Si tratta di procedure che riteniamo necessarie e fondamentali per garantire trasparenza, legalità e libera concorrenza sul mercato degli appalti, temi che da sempre assumono enorme rilevanza sociale e a cui le aziende sane che rappresentiamo sono particolarmente sensibili.
Finalmente l’ente provinciale ha abbandonato il prezziario di riferimento che risaliva addirittura al 2009, con i rischi e le conseguenze negative sopra evidenziate ed ha deliberato con tempestività di adeguarsi nelle more al prezzario regionale vigente».
All’incontro, hanno partecipato anche Francesco Balsamo, area Territorio e Appalti di Ance Catanzaro, e alcuni componenti del consiglio direttivo, che assieme ad Alfieri e Lamanna hanno evidenziato al presidente Abramo alcune delle difficoltà del territorio per le quali è necessario un particolare impegno in termini di riqualificazione delle opere edili e infrastrutturali: «La sollecitazione dell’Ance – ha detto Abramo – è stata subito raccolta dalla mia Amministrazione, che è andata anche oltre proponendosi un obiettivo più ambizioso, vale a dire la redazione e l’adozione di un prezziario per la Provincia di Catanzaro. Tale strumento è strettamente connesso all’attivazione della Stazione Unica Appaltante provinciale, prevista a breve. Sono elementi, questi, che rispecchiano i tratti distintivi dell’Amministrazione provinciale che mi onoro di presiedere: l’operatività e la concretezza senza mai perdere di vista i valori della legittimità e della trasparenza. È evidente che tali azioni si traducano in una risposta pratica in materia di gestione degli appalti pubblici, rispetto alle difficoltà degli ottanta Comuni»