Uno stanziamento di 32.000 euro per aiutare le vittime di reato. È questa la finalità dell’apposito “Fondo di Sostegno alle vittime di reato”, messo a disposizione del Progetto “Calabria Riparativa”, gestito dal Centro Calabrese di Solidarietà ETS di Catanzaro in partenariato con il CISME Soc. Coop. di Reggio Calabria, e finanziato dalla Cassa delle Ammende e dalla Regione Calabria.
Il progetto “Calabria Riparativa” è finalizzato allo sviluppo di servizi pubblici per l’assistenza generale alle vittime di reato, nonché per la giustizia riparativa e la mediazione penale.
Promosso nel 2021 dall’Assessorato regionale al Welfare ed elaborato dal settore Politiche sociali, in collaborazione con il Centro di Giustizia minorile della Calabria, il Provveditorato regionale di amministrazione penitenziaria della Calabria e l’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna, il progetto ha l’obiettivo di sostenere le vittime di reato e, nello stesso tempo, favorire la rieducazione degli autori degli stessi.
Obiettivo del “Fondo di Sostegno alle vittime di reato”, invece, è quello di impedire, o quanto meno ridurre al minimo, la marginalizzazione che le vittime subiscono all’interno del sistema giudiziario e della comunità, puntando a sostenerle nelle difficoltà che esse incontrano nel processo di ricostruzione delle loro storie dopo il reato.
Il sostegno economico nasce per esprimere la vicinanza delle istituzioni ai membri della propria comunità che sono stati vittime di reato, con un contributo concreto per la soluzione di problematiche connesse al reato subito.
Potranno accedere al sostegno economico le vittime di reato, senza limite di età, in possesso dei seguenti requisiti: essere residenti in Calabria; che il reato di cui siano stati vittima sia stato consumato o tentato sul territorio calabrese; che il fatto delittuoso sia stato oggetto di denuncia e/o notizia di reato (certificazione ex art. 335 c.p.p. che comprovi l’attuale pendenza del procedimento e la qualificazione dei fatti data dal PM) e/o sentenza pronunciata nell’ambito di un procedimento penale; che abbiano intrapreso un percorso di presa in carico presso gli sportelli di ascolto a supporto delle vittime di reato, istituiti nell’ambito del progetto Calabria Riparativa.