Installati ieri a Taverna, in provincia di Catanzaro, in venticinque punti, tra luoghi pubblici e private abitazioni, i dosimetri per la misurazione della presenza di gas radon. La campagna di monitoraggio di questo pericoloso gas radioattivo naturale, a cura dell’Arpacal attraverso il suo laboratorio fisico “E. Majorana” del Dipartimento provinciale di Catanzaro, continua progressivamente ad espandersi su tutto il territorio regionale, registrando l’adesione di molti Comuni.
Ieri, oltre a Taverna dove il sindaco Sebastiano Tarantino ha seguito in prima persona tutte le operazioni del dr. Salvatore Procopio di installazione dei dosimetri, i tecnici Arpacal hanno proseguito le operazioni di installazione in altri Comuni calabresi aderenti. Nei giorni scorsi, inoltre, sono stati installati in provincia di Reggio Calabria dosimetri a Siderno, Gerace e Locri, a cura dell’ing. Pietro Paolo Capone e del dr. Felice Maria Spanò del Dipartimento di Vibo Valentia dell’Arpacal.
Nei prossimi giorni il monitoraggio continuerà anche con il prelievo di campioni di acqua dalle fontane pubbliche, al fine di misurarne la presenza di gas radon. Il laboratorio “E. Majorana” del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, infatti, ha ottenuto dall’ente unico nazionale di accreditamento Accredia l’accreditamento delle prove per la determinazione della concentrazione della presenza di radon nelle acque destinate al consumo umano.
Occorre sempre ricordare che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attraverso l’International Agency for Research on Cancer (IARC), ha valutato la cancerogenicità del radon inserendolo nel Gruppo 1: “agenti in grado di indurre il tumore polmonare”. Stime consolidate da decenni a livello mondiale attribuiscono al radon la seconda causa di tumore polmonare dopo il fumo di tabacco con un rischio proporzionale alla concentrazione. In Italia si stima che, su circa 30.000 casi di tumore polmonare che si registrano ogni anno, oltre 3.000 siano da attribuire al radon, la maggior parte dei quali tra fumatori ed ex-fumatori.