“Nel 2023 l’economia calabrese ha rallentato, dopo il biennio di recupero sostenuto che aveva fatto seguito alla crisi pandemica. Sulla base dell’indicatore Iter della Banca d’Italia, l’attività economica in Calabria sarebbe cresciuta nell’anno dello 0,6% (3,2% nel 2022), un dato simile al Mezzogiorno e inferiore alla media italiana” è questo ciò che è emerso dal rapporto annuale presentato questa mattina a Catanzaro dalla filiale regionale di Bankitalia.
Ad illustrare la situazione è stato il direttore Marcello Malamisura, il quale ha affermato: “Il quadro macroeconomico ha risentito in particolare della perdita di potere di acquisto delle famiglie e dell’irrigidimento delle condizioni di accesso al credito. Nel complesso l’andamento dei consumi è risultato meno favorevole di quello degli investimenti. In prospettiva la situazione economica potrebbe beneficiare della forte frenata dell’inflazione registrata alla fine del 2023 in regione, così come nel resto del Paese, in relazione soprattutto al calo del prezzo dei beni energetici. Possibili rischi al ribasso per la crescita potrebbero però derivare – prosegue la Banca d’Italia regionale – dall’ulteriore acuirsi delle tensioni geopolitiche, che pesano sull’incertezza e sul clima di fiducia degli operatori economici”. Tuttavia è stato rilevato un aumento dell’occupazione, sia quella autonoma che, in particolare, quella dipendente, con un più ampio ricorso ai contratti a tempo indeterminato. Paradossalmente, secondo il report “nonostante l’aumento delle persone in cerca di impiego, la difficoltà di reperimento della manodopera segnalata dalle imprese è però ancora cresciuta, riguardando principalmente figure tecniche o a elevata specializzazione”.
“Sull’andamento economico più rallentato della Calabria – ha dichiarato Malamisura – hanno pesato sicuramente le dinamiche inflazionistiche che hanno ancora prodotto i loro effetti e l’aumento dei tassi derivante dalla restrizione monetaria attuata in risposta alle pressioni dell’inflazione. Da registrare il buon andamento dell’occupazione che in generale è cresciuta e ha avuto riflessi positivi sul reddito delle famiglie”.