“La visita in Calabria del ministro Grillo è un segnale positivo, seppur tardivo, di una attenzione del governo nei confronti della situazione drammatica in cui versa la sanità calabrese”.
E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “Meglio tardi che mai, è il caso di dire, anche se sono state necessarie più interrogazioni parlamentari della sottoscritta e un drammatico servizio giornalistico della trasmissione ‘Le Iene’ affinché il ministro decidesse di verificare di persona una situazione che la buona politica e la stampa calabrese denunciano con forza da tempo, inascoltate.
Spero soprattutto che il blitz all’ospedale di Locri non si riduca ad una passerella, così come è avvenuto per la visita del premier Conte dello scorso 23 novembre.
A fronte degli impegni assunti dal presidente del Consiglio, nulla è stato fatto, ed anzi la situazione si è, se possibile, aggravata.
Anni e anni di commissariamento non hanno dato i risultati sperati, mentre la Regione ha contribuito allo sfascio con la cattiva gestione delle aziende sanitarie e ospedaliere, in qualche caso, come l’Asp di Reggio, prive di bilancio da anni, con finanziamenti di cui non si sa più nulla e la pesante ombra di infiltrazioni criminali, senza che alcuno sia stato chiamato a rendere conto del proprio cattivo operato.
Il totale disfacimento della sanità pubblica in alcuni territori – particolarmente drammatica la situazione negli ospedali di Locri e Polistena, gravissime le carenze rilevate dai Nas nell’ospedale di Vibo – unito al taglio delle risorse ai privati, costringe gli ammalati calabresi a rivolgersi alle strutture di altre regioni per curarsi, causando così una enorme emorragia di risorse che, invece, dovrebbero essere investite per migliorare i livelli di assistenza in Calabria”.
“Spero quindi che alla visita del ministro seguano interventi concreti, affinché anche ai cittadini calabresi sia garantito il diritto alla salute e alla dignità delle cure, così come in ogni altra regione d’Italia”, conclude Wanda Ferro.