Era un provvedimento atteso, sollecitato anche dal Ministero per le Pari opportunità – afferma Nausica Sbarra, Coordinatrice Regionale Donne, giovani e immigrati Cisl Calabria –, la circolare del Ministero dell’Interno che invita i Prefetti e gli altri organi istituzionali preposti a individuare nuove soluzioni alloggiative, anche di carattere temporaneo, che consentano di offrire l’indispensabile ospitalità alle donne vittime di violenza: le misure precauzionali dettate dal rischio di contagio coronavirus hanno infatti fortemente limitato le possibilità di accoglienza nei Centri Anti Violenza e nelle Case Rifugio.
Si tratta – prosegue l’esponente Cisl – di una vera e propria emergenza nell’emergenza: nella generale situazione di difficoltà determinata dalla necessaria osservanza delle prescrizioni sanitarie volte a contenere la diffusione del Covid-19 e a garantire la sicurezza di tutti, si registra, infatti, una preoccupante riduzione del numero delle strutture finalizzate all’ospitalità, alla tutela, al sostegno e al reinserimento, mentre le violenze contro le donne, purtroppo, non si fermano. Semmai il problema può aggravarsi a causa della forzata permanenza in casa anche quando sarebbe necessario, per una donna e i suoi figli, allontanarsene.
Ci sono anche altre misure per il periodo emergenziale che Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto siano inserite in una modifica al decreto “Cura Italia”: la necessità che nelle procure restino operative le procedure di emergenza per le denunce e si ricorra anche a decisioni innovative (per esempio che sia il violento ad abbandonare l’abitazione e non la donna con i minori); una campagna informativa capillare sul numero telefonico 1522; la diffusione di tutti i dispositivi di sicurezza per le donne e le operatrici delle case rifugio e dei centri antiviolenza; l’istituzione di un fondo per le esigenze specifiche atte a garantire l’uscita delle donne dalla spirale della violenza; l’estensione ad almeno 6 mesi del congedo per le donne vittime di violenza.
Alle difficoltà che tuttora caratterizzano la condizione femminile nella nostra regione, dal mondo del lavoro all’insufficiente presenza dei servizi socio-sanitari, si aggiungono ora quelle causate dal coronavirus. È necessario fare presto: ci sono urgenze che non possono attendere. Nell’apprezzare perciò l’iniziativa del Ministero dell’Interno, il Coordinamento donne, giovani e immigrati della Cisl calabrese – conclude Nausica Sbarra – chiede che le istituzioni competenti provvedano a individuare nel più breve tempo possibile, nei diversi territori, strutture idonee all’accoglienza delle donne vittime di violenza».