Lo sviluppo sociale ed economico del Mezzogiorno passa anche per l’incremento dell’occupazione femminile, soprattutto nelle professioni legate al mondo delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ambito in cui già l’Italia sconta un ritardo significativo rispetto al resto d’Europa e che in Calabria è ancora meno attrattivo per le studentesse.
Per sensibilizzare le professioniste calabresi di domani a guardare con fiducia alle prospettive offerte dallo studio delle materie STEM, il Soroptimist Club di Catanzaro ha organizzato, mercoledì, un incontro specificamente destinato alle studentesse delle scuole secondarie superiori del capoluogo di regione.
Non è un caso che la sezione catanzarese dell’associazione di donne impegnate in attività professionali e manageriali, che promuove l’avanzamento della condizione femminile, la piena realizzazione delle pari opportunità e i diritti umani, abbia scelto di occuparsi delle materie STEM. Proprio questo tema, infatti, è stato posto al centro dell’azione di promozione culturale ideata dalla neopresidente della sezione catanzarese, Stefania Muzzi, che ha quindi inteso iniziare il suo mandato da qui: «Abbiamo voluto promuovere questa iniziativa per stimolare le studentesse a prendere in considerazione lo studio delle materie tecniche e scientifiche. Il mondo del lavoro è alla continua ricerca di figure professionali che provengono da questi percorsi e sensibilizzare le ragazze a questo tema serve, a nostro avviso, anche a ridurre quel gender gap sociale ed economico che caratterizza il contesto lavorativo italiano. Le ragazze si devono rendere protagoniste in quei settori in cui ci sarà migliore e maggiore probabilità di lavorare. Investire sulle STEM significa soprattutto avvalersi di un metodo di insegnamento innovativo, in grado di affiancarsi alle classiche lezioni frontali, con un approccio laboratoriale e cooperativo. Come diceva Maria Montessori “per insegnare bisogna emozionare”. Solo cosi si genererà passione verso le discipline STEM».
L’iniziativa, che ha visto la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia ospitare più di un centinaio di studentesse provenienti dal liceo classico “Galluppi”, dall’IIS “De Nobili” e dall’ITE “Grimaldi-Pacioli”, ha avuto tra i suoi protagonisti anche Maria Francesca Marino, ingegnere meccanico calabrese formatasi a Pisa, direttrice dello stabilimento produttivo di Vibo Valentia della multinazionale dell’energia Baker-Hughes: «Il mio è stato un percorso formativo prettamente legato alle materie STEM, sin dalla scelta di frequentare il liceo scientifico. E la mia carriera si è sviluppata inizialmente proprio sotto il profilo tecnico, in qualità di ingegnere meccanico, Ma anche ora che il mio ruolo è gestionale, la formazione e il bagaglio culturale acquisiti negli anni di studio e di lavoro mi permettono di approcciarmi alla carriera gestionale con consapevolezza delle questioni tecniche che riguardano gli aspetti legati alla produzione. È questo il valore aggiunto che mi ha dato un percorso formativo tecnico-scientifico».
Da donna, Maria Francesca Marino ha sperimentato direttamente l’impatto di una maggiore presenza femminile nei cicli aziendali e nei luoghi di lavoro: «L’incremento della diversità di genere migliora il contesto lavorativo, cambia l’approccio culturale, motiva l’intero ambiente di lavoro. In azienda, ad esempio, abbiamo diverse donne saldatrici: il loro arrivo è servito non solo a dimostrare che si tratta di una professione non esclusivamente maschile, ma anche a eliminare gli stereotipi di genere».
Quanto alle figure professionali più ricercate, secondo Marino, il contesto produttivo ha bisogno di «ingegneri gestionali, meccanici e chimici, ma anche figure specialistiche nel controllo qualità, nella logistica o, e forse è il mestiere più richiesto, proprio saldatori e saldatrici».
L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile dell’Ente camerale dell’area centrale della Calabria, presieduto da Antonella Mancuso: «Tra le piccole e medie imprese italiane, il 44% non riesce a trovare le figure professionali specialistiche legate al comparto delle materie Stem. Ecco perché stimolare il dibattito e il confronto sulle opportunità di lavoro e di crescita personale e professionale che ruotano attorno a queste materie, è per noi l’occasione per costruire le imprenditrici, le professioniste di domani. È una questione non solo di inclusione sociali in termini di parità di genere, bensì in termini di evoluzione sociale e sviluppo economico che verranno certamente generati dall’empowerment femminile»
Tra gli interventi, quello di Pasqualino Serra, fondatore dell’ITS Cadmo, l’istituto tecnico superiore con sede a Soverato che concentra, come da normativa e orientamento ministeriale, la sua attività di formazione proprio sulle materie STEM. La Fondazione Cadmo ITS ACADEMY opera nell’Alta Specializzazione Tecnica Post Diploma al fine di formare risorse tecniche specializzate nel settore “Tecnologie della Informazione e della Comunicazione“. L’occasione è servita anche come giornata di orientamento formativo. Danilo Piccolo, di SIR Meccanica, e Domenico Colacino, di Tod System, hanno poi illustrato il funzionamento e la programmazione di un robot collaborativo.
L’incontro è stato introdotto dagli interventi del sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, dell’assessore comunale alla Cultura, Donatella Monteverdi, del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, e dalla vicepresidente della Giunta regionale nonché assessore all’Istruzione, Giusi Princi: «In questa giornata si è evidenziato l’importante ruolo delle materie tecniche e scientifiche che sono propulsori di cambiamento, di sviluppo, di innovazione. Noi vogliamo sostenere questa evoluzione, la Regione sta procedendo a finanziare l’accesso a dei Master di I e II livello nell’ambito scientifico. Una misura pensata, ovviamente, sia per le donne che per gli uomini», ha detto.