Sabatini (direttore Area Mezzogiorno) ha incontrato i vertici di Confindustria

Si è parlato dei fondi comunitari 2014/2020

Il presidente di Confindustria Calabria Giuseppe Speziali
Il presidente di Confindustria Calabria Giuseppe Speziali

 I fondi comunitari 2014/2020 - ovvero “l’ultima chiamata” per le cinque regioni del Meridione (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) che malgrado la crisi contingente in atto e le peculiari difficoltà con cui si confrontano quotidianamente (definite da molti tare ereditarie del Sud) - sono state, insieme al partenariato, l’argomento approfondito nell’incontro  con il direttore  dell’Area Mezzogiorno di Confindustria Massimo Sabatini. Il riferimento è alla riunione tenutasi nella sede catanzarese di via Lombardi della Confederazione degli Industriali della Calabria alla presenza del presidente Giuseppe Speziali e del direttore Luigi Leone oltreché dei rappresentanti di Cisl, Cgil, Legacoop, Artigianato e Cna. Sullo sfondo i temi caldi della politica e dell’economia italiana, che al di là dei negativi riflessi della depressione ormai in atto da parecchio tempo patisce anche gli effetti dello stallo determinatosi all’indomani delle elezioni per il rinnovo del Parlamento dello scorso fine febbraio.

 

Una impasse che potrebbe essere devastante, definizione non certo enfatica, per il sistema Paese, e per la sua parte meridionale in particolare, come premesso già minato da una serie di fattori endogeni ed esogeni. Una realtà di fronte alla quale gli imprenditori sono però tutt’altro che rassegnati, puntando a una ripresa fondata sulla programmazione e il fondamentale supporto garantito dalle risorse europee. È questo il messaggio lanciato dalla Confindustria calabrese anche stamani, durante la discussione con il dott. Sabatini che ha peraltro ascoltato alcuni rappresentanti delle parti sociali. A esordire è stato però il presidente Speziali: "Bisogna condividere il metodo e gli obiettivi dei finanziamenti di provenienza comunitaria, altrimenti rischiamo la dispersione di queste ingenti e preziose risorse. Ecco perché, in occasione della visita del collega Sabatini, abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere i sindacati e altre riconosciute associazioni di categoria".

 

A seguire il dott. Leone: "Al di là della consueta interlocuzione con la Regione, sarebbe utile che partecipassimo attivamente ai tavoli di concertazione organizzati nei dicasteri preposti e soprattutto in quello attualmente coordinato dal ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca. È un modo per essere protagonisti, non subendo le scelte nazionali. Dobbiamo monitorare le azioni in rapporto ai singoli bandi e attribuire funzioni diverse all’ufficio di partenariato". In conclusione l’intervento del direttore Sabatini: "I fondi 2014 – 2020 impegneranno cospicue parti di bilancio dell’intera Unione europea e, di conseguenza, non sono ancora stati esattamente definiti. È la ragione per la quale è stata avviata una procedura di decisione condivisa con il Parlamento di Bruxelles, molto attento a non generare debito, da cui deriva anche un rinvio del varo del regolamento. L’ammontare complessivo della cifra da devolvere alla coesione territoriale sarà quasi di sicuro pari a 324 miliardi di euro circa indirizzati all’intera Europa, ma con importi di parecchio diversificati in base alle varie destinazioni, e l’attenzione rivolta pure alle singole città e alle zone interne. Il fine degli aiuti – ha concluso – è ormai di fatto unico, ovvero generare crescita e occupazione. Malgrado ciò, le proporzioni di ripartizione dei finanziamenti non dovrebbero subire sostanziali variazioni rispetto al passato". 

 

Danilo Colacino

 

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