Il Decreto Agosto (Dl 104/2020) riporta all’attenzione ancora una volta, ma a quanto pare in maniera definitiva, una riforma che tra norme e ricorsi alla Corte Costituzionale è in cantiere da cinque anni e punta all’attuazione della legge delega 124 del 2015: l’accorpamento delle Camere di Commercio, che dovrebbero essere ridotte da 105 a 60. In questo momento di grande fragilità ed incertezza sociale ed economica, con la preoccupazione per la stabilità del Paese spaventato dall’incremento del numero dei contagi da covid 19 e il terrore di un nuovo lockdown, siamo sicuri che gli Enti camerali siano nelle condizioni di esperire tutte le procedure necessarie per arrivare a questo accorpamento senza danneggiare le imprese sul territorio?”.

E’ l’interrogativo posto da Raffaele Mostaccioli, segretario provinciale di Confartigianato Catanzaro.

“Già nel giugno scorso la Corte costituzionale – che ha esaminato, nella camera di consiglio, le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar del Lazio sulla legge delega e sul decreto legislativo di riordino delle Camere di commercio – ha stabilito che la riforma rispetta il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. Allora perché premere l’acceleratore proprio in questo momento – afferma ancora Mostaccioli – fissando per il 14 ottobre la data ultima per la conclusione del procedimento? Credo sia legittimo interrogarsi sull’opportunità di questo provvedimento che, in questo momento storico così difficile, invece di sostenere le imprese potrebbe ostacolarle nell’operatività sul territorio.

A parte la presunta riduzione dei costi conseguenti all’accorpamento, sarebbe il caso di verificare la situazione economica di ogni singola Camera di Commercio per evitare eventuali situazioni debitorie – suggerisce ancora Mostaccioli – che potrebbero quindi incidere negativamente sugli effetti benefici, soprattutto in questa fase in cui un Ente camerale solido, presente e radicato è un valido sostegno alle imprese. In questi mesi la Camera di Commercio di Catanzaro ha sostenuto imprese e aziende con bandi, voucher, consulenze, una vicinanza tangibile che ha aiutato gli imprenditori, giovani e meno giovani, a sentirsi meno soli.

Sarebbe davvero il caso che i parlamentari calabresi di ogni colore ed estrazione politica e geografica diano un segno di vita – conclude Mostaccioli – e si facciano promotori di un’azione chiarificatrice nell’applicazione della legge che tenga conto delle istanze e delle reali esigenze del territorio, senza nascondersi dietro la logica della burocrazia che non ha mai aiutato l’economia reale”.

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