«Esprimiamo profonda preoccupazione rispetto alla situazione di incertezza e confusione che continuano a vivere i lavoratori dei Consorzi di bonifica del territorio di Reggio Calabria.

Addirittura, ancora non si conoscono le condizioni alle quali, dal prossimo 1º gennaio 2024, opereranno le maestranze degli ex Enti consortili provinciali, Alto Jonio Reggino, Tirreno Reggino e Basso Jonio Reggino.

Disagi e preoccupazione che, per come emerso anche dall’assemblea del personale addetto, svolto proprio il 20 dicembre, crescono di giorno in giorno.

Va fatta assoluta e immediata chiarezza su diversi temi fondamentali per i lavoratori, tra cui trasferimenti (palese contrasto con art 159 Ccnl), organizzazione del lavoro, fruizione di malattie, ferie, permessi, aspetti di cui ancora non si ha alcuna notizia in merito.

Serve sicuramente maggior confronto con le parti sociali, specie quando vengono apportate modifiche sostanziali che determinano direttamente le condizioni di lavoro e impattano pesantemente sulla vita dei lavoratori, compresi i diritti previdenziali e retributivi.

Tra l’altro il fatto che vi sia una proposta di modifica della legge che demanda all’Ufficio di presidenza la costituzione, modifica e risoluzione dei rapporti di lavoro del personale dipendente senza prevedere alcuna consultazione/confronto con le OO.SS. anzi sopprimendo addirittura il comma che prevedeva che tale onere fosse di competenza del Consiglio dei delegati (di cui fanno parte anche i membri delle OO.SS.) e che tale organo potesse esprimersi in merito solo previa relazione del Direttore generale e sentite le OO.SS.

I lavoratori della bonifica del nostro territorio meritano maggior rispetto, considerazione e notizie certe, occorre garantire spettanze e un minimo di serenità, affinché anche loro possano trascorrere, come tutti, un dignitoso Natale.

Pertanto, chiediamo un profondo e doveroso atto di responsabilità da parte della classe politica chiamata e determinarsi nei confronti di questi dipendenti dei Consorzi di bonifica, che non possono essere sempre coloro che pagano il prezzo di criticità e inefficienze».

image_pdfDownload pdfimage_printStampa articolo