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La disinfezione delle strade pubbliche è una misura del tutto inutile ed inefficace per combattere il coronavirus.

Lo precisano, in riferimento alla richiesta di alcuni sindaci della provincia, la direzione del Dipartimento di Prevenzione e l’Unità Operativa di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASP di Catanzaro. “E’ noto – scrivono – che il coronavirus Sars-Cov2 viene veicolato con le goccioline di saliva che vengono emesse respirando, starnutendo e tossendo. Di conseguenza i rischi di contrarre l’infezione sono maggiori restando vicino a persone infette senza le necessarie protezioni e senza le precauzioni ampiamente segnalate dalle Autorità competenti.

Molto più raro è invece il contagio per contatto. Lavori scientifici in via di pubblicazione sul New England Journal of Medicine – si fa rilevare – evidenziano che il Sars-Cov2 mostra un notevole calo di carica virale nell’ambiente esterno a distanza di qualche ora, grazie alle variazioni che subisce in virtù dei raggi ultravioletti della luce solare che hanno un’azione altamente sterilizzante, rendendo i possibili contagi estremamente marginali e paragonabili a quelli che si potrebbero contrarre prendendo ad esempio un autobus o toccando qualsiasi superficie senza poi lavarsi accuratamente le mani.

Non è dato evincersi con certezza – si legge poi – se i prodotti chimici utilizzati per l’esterno a Shanghai o Corea del Sud (soluzioni diluite di ipoclorito di sodio) abbiano una sicura efficacia sul coronavirus mentre è sicuro che gli stessi prodotti determinano irritazione delle mucose nelle categorie professionali che ne fanno più uso e che sono più a rischio di sviluppare broncopneumopatie cronico ostruttive e asma. A ciò si deve aggiungere l’inquinamento ambientale che si produce, a fronte di vantaggi sanitari minimali.

Il ministero della Salute, rispondendo ufficialmente ad una precisa richiesta dell’Anid (Associazione Italiana delle Imprese di Disinfestazione) precisa – è scritto – che l’attività di sanificazione delle strade non è stata inserita in nessun DPCM o Ordinanza Regionale né tantomeno raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”.

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