A distanza di una settimana dall’evento organizzato da Confartigianato Imprese Calabria, alla presenza del presidente nazionale Giorgio Merletti, la riflessione sulla qualità delle relazioni e della presenza che ha registrato una larga partecipazione, ci spinge a parlare di una iniziativa positiva e riuscita.

Prima di tutto per l’importanza del tema approfondito nel seminario: l’edilizia sostenibile. Il passaggio ad una edilizia sostenibile non è più una scelta ma una necessità per migliorare la qualità della vita dei cittadini, diminuire il consumo di energia, dare maggior valore alle case, ridurre le emissioni e la dipendenza energetica del nostro paese”.

E’ quanto afferma il segretario regionale di Confartigianato Calabria, Silvano Barbalace in merito all’iniziativa svolta il 5 luglio scorso alla presenza dei massimi vertici regionali dell’associazione degli artigiani, e del suo presidente nazionale, nella sede di UnionCamere a Lamezia Terme.

“Come ha evidenziato anche il presidente Merletti, l’edilizia sostenibile porta benefici inevitabili sul territorio, non solo in Calabria o nel Sud ma in tutto il Paese – dice ancora il segretario regionale di Confartigianato -. Le istituzioni, le associazioni di categoria, i professionisti del settore sono chiamati a ‘fare rete’, collaborare per costruire un modello di sviluppo economico sostenibile basato su nuovi modi di produrre e lavorare con iniziative che vedono gli artigiani e le piccole imprese coinvolti nella tutela dell’ambiente, nel risparmio ed efficienza energetici, nell’economia circolare, nella riqualificazione urbana. Peccato che, tra i tanti interlocutori presenti nella sede di UnionCamere, sia mancato proprio il sindaco della città Capoluogo di Regione nonché presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, che non solo non ha inteso essere presente ma non ha delegato nessun rappresentante dei due Enti in questione a partecipare al seminario. La discussione alimentata attorno al tema ha sviluppato un ragionamento concreto su opportunità di sviluppo per l’intero territorio calabrese a cui, forse, Comune e Provincia, avrebbero potuto portare il proprio contributo progettuale”.

“Negli ultimi anni il settore dell’edilizia sostenibile è in rapida e costante evoluzione. Si diffonde un nuovo approccio maggiormente attento ad una progettazione che tenga conto della biocompatibilità, della sostenibilità delle costruzioni al fine di limitare gli impatti nell’ambiente – afferma ancora Barbalace -. Un modello che riguarda gli edifici nuovi, che devono essere realizzati nel rispetto di normative tecniche molto restrittive, e gli edifici che necessitano azioni di recupero e riqualificazione. Proprio la particolare attenzione alle materie prime e ai processi produttivi dei materiali, ed in particolare al recupero alla riciclabilità, mette al centro del sistema della sostenibilità il lavoro dell’artigiano, con la sua manualità e attenzione ai particolari. Basti pensare al fatto che i materiali della bioedilizia sono naturali, ottenuti mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili, gestiti e raccolti in modo sostenibile o reperiti a livello locale per ridurre i costi del trasporto; oppure riciclati da materiali di recupero presso siti nelle vicinanze. Da qui – conclude Barbalace – occorre ripartire per pensare ad un modello sostenibile di sviluppo che dalle imprese artigiane porti benefici all’intero tessuto produttivo e sociale calabrese”.

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