Elisabetta Maria Barbuto

Ritengo necessario ed indispensabile chiarire, anche se mi sembrerebbe superfluo, nonché rassicurare tutti che ogni qual volta pubblico qualche mia posizione e/o iniziativa in merito al potenziamento dei trasporti del crotonese ed in particolare soffermo la mia attenzione sulla strada ferrata anziché sull’aeroporto o sulle strade, ciò non significa affatto che avendo parlato di una anziché dell’altra problematica che ci affliggono, io abbia deciso di abdicare al mio impegno per le altre.

Ciò che vorrei è che sia chiaro ed evidente, come ho sempre ribadito, che il cittadino crotonese, al pari di tutti i cittadini italiani, DEVE poter scegliere liberamente quale mezzo utilizzare per spostarsi da e per Crotone.

È evidente, mi sembra, o almeno mi sembrava, che quando si combatte per affermare la mobilità di un territorio, la visione deve essere a largo spettro e ricomprendere ogni mezzo di spostamento.

DEVE, inoltre, essere programmata a breve e lungo periodo, poiché il Mago Merlino è impegnato a Camelot con Re Artù e Lancillotto, e non può essere chiamato a risolvere con la bacchetta magica, dall’oggi al domani, i problemi atavici che il territorio si trascina per colpa di una politica assente, distratta, nella migliore delle ipotesi, o collusa, nella peggiore delle ipotesi.

Detto questo, mi preme evidenziare due cose. La prima. Ad oggi, la linea ferroviaria non consente, perché non elettrificata, la partenza di una freccia da Crotone. Le uniche frecce transitano sulla linea tirrenica.

Vi fa specie aver chiesto il freccialink che serve ai comuni mortali (fra i quali mi colloco poiché priva di autista personale e perché mi da fastidio disturbare terze persone per accompagnarmi con i rischi, tra l’altro, che la SS 106 riserva), per consentire a coloro che prediligono il treno rispetto all’aereo? Aver chiesto il freccialink in che maniera influirebbe o decreterebbe la morte dell’aeroporto di Crotone? Vi è mai saltato in mente che qualcuno non voglia prendere l’aereo ma desideri viaggiare in treno? Che qualcuno, anziano o solo, in tal modo possa essere indipendente e magari non spendere una barca di soldi per un autista privato? O vogliamo accedere alla teoria originale in virtù della quale chiedere delle navette da e per Lamezia significherebbe abbandonare la lotta per l’aeroporto? A me sembra che sia solo un modo per agevolare i cittadini in una situazione critica come la nostra mentre si lotta per tutti e per tutto e soprattutto, per le motivazioni di cui sopra, non implica un abbandono del mio impegno per l’aeroporto.

La seconda. Sono lieta che la mia iniziativa abbia avuto lo stesso effetto che il bacio del principe azzurro ha avuto sulla bella addormentata nel bosco. Svegliare chi in due anni, a memoria d’uomo, non aveva mai profferito verbo sull’aeroporto (figuriamoci poi partecipare ad iniziative come quella del 10 agosto ultimo) o altro, è già un gran successo.

Ma non è sufficiente … qualcosa non deve avere funzionato nel bacio. Capita così che la bella addormentata, strumentalmente ed in assoluta malafede (si sarà svegliata male?) tenti di utilizzare la mia iniziativa per darsi visibilità nel farsi paladina del volo mediante la politica, così cara ad una vecchia visione crotonese, del divide et impera.

In conclusione, invito tutti i crotonesi a saper distinguere fra il canto delle sirene (con annessi scogli in agguato) ed il lavoro difficile, serio e concreto che è stato intrapreso nell’interesse di tutti e non di pochi.

Deputata M5S (Commissione trasporti)

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