Pippo Callipo

Imprenditore da quattro generazioni. Inizia a fare questo mestiere nel 1972 accanto al padre, Giacinto. Oggi il suo nome e i suoi prodotti sono noti in tutto il mondo.

Lui è Pippo Callipo.

Ed a lui abbiamo fatto alcune domande sulla Manovra Finanziaria.

Cosa ne pensa del potenziamento centri per l’impiego e dell’ istituzione reddito di cittadinanza?

Per far funzionare i Centri per l’Impiego è necessaria una riorganizzazione totale e capillare. Allo stato attuale funzionano malissimo … basti pensare che per l’emissione di un semplice documento ci vuole, in alcuni casi, anche una settimana. Riorganizzarli nel giro di pochi mesi pensando di renderli perfettamente efficienti mi sembra utopistico.

In linea generale sono contrario al reddito di cittadinanza. Non credo che qui al sud possa sortire gli effetti desiderati; al contrario già adesso è percepito come una norma assistenziale.

Oltretutto è difficile pensare che là dove non ci sono le imprese i Centri per l’Impiego possano trovare lavoro – nell’arco di 50 km. – per tutti i disoccupati che ci sono. Sono davvero molto scettico.

Che giudizio si è fatto sul superamento della Legge Fornero con quota 100?

Non so se per l’Italia è una riforma sostenibile anche se ci sono aspetti positivi e negativi.

Negativi perché i lavoratori giovani che già sostengono il sistema pensionistico retributivo pre – Fornero dovranno, anche, sostenere l’ondata di persone che andranno in pensione usando la quota 100. Positivi perché il ricambio nel mondo del lavoro potrebbe fare spazio a tanti giovani e persone in cerca di lavoro.

In definitiva un nobile intento di difficile attuazione data l’attuale situazione del numero di lavoratori attivi, della disoccupazione giovanile e dell’innalzarsi delle aspettative di vita.

Flat tax, qual è il suo giudizio?

Certamente si tratta di una rivoluzione fiscale e proprio per questo è un rischio enorme che questo governo si è assunto. Gli economisti sono concordi nel dire che l’unico modo per finanziarla è il deficit… speriamo bene e soprattutto speriamo nell’allargamento della base imponibile.

E sulla pace fiscale?

Credo sia un modo per fare cassa, che sfrutta la logica del vecchio condono fiscale e che se da una parte offre un’opportunità per chi vuole mettersi in pari con l’Erario dall’altra premia i soliti furbi. Non credo però che il governo riuscirà a raccogliere i proventi necessari per finanziare tutti i punti della manovra… flat tax compresa.

Ires 15% per le società che reinvestono i profitti e assumono nuova forza lavoro.

Una misura che sicuramente permetterà, soprattutto alle piccole e medie imprese, un notevole risparmio di imposte che verranno reinvestite in due settori fondamentali come la formazione e la ricerca che allo stato attuale costituiscono il principale motore di sviluppo.

Rischio spread e insostenibilità debito pubblico.  

Prima di potersi esprimere in modo chiaro sull’argomento è necessario verificare la versione definitiva delle misure di governo.

Se il debito pubblico continuerà ad aumentare e lo Stato non riesce a rifinanziarlo la crescita economica è impossibile.

 

 

 

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