Ancora una volta – dichiarano Tonino Russo, Segretario reggente dell’UST Cisl Magna Graecia (nonché Segretario generale di Cisl Calabria) e Fabio Blandino, Segretario di Filca Cisl Calabria – dobbiamo registrare come la problematica della costruzione del nuovo ospedale di Vibo debba occupare lo spazio della cronaca: oggi a causa del sequestro, da parte della Guardia di Finanza, dei lavori di messa in sicurezza dell’area del cantiere.

Aspettiamo fiduciosi che sia fatta piena luce, grazie alle indagini in corso, per accertare eventuali responsabilità e ripristinare la legalità, perché sia concretamente attuato il progetto Versace e siano evitate nuove tragedie ambientali.

Tuttavia, è grave che un’opera preliminare di contenimento del dissesto idrogeologico, già non prevista nel progetto iniziale del nuovo ospedale e che sarebbe dovuta essere realizzata entro 180 giorni dalla consegna dei lavori, a distanza di 2 anni ancora non sia stata ultimata, con notevoli disagi anche per la viabilità in una zona che comprende lo svincolo autostradale.

Abbiamo più volte chiesto di monitorare l’andamento dei lavori e, purtroppo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: ritardi nella progettazione esecutiva e nella concessione delle autorizzazioni, mancati controlli e sostanziale differimento dell’inizio dell’opera principale: l’ospedale.

Non basta più il pur lodevole impegno della Prefettura di Vibo e forse nemmeno la competenza​ assegnata con il decreto di nomina al nuovo Commissario alla Sanità, che esercita solo un monitoraggio sull’iter della costruzione dei nuovi ospedali in Calabria.
Il Sindaco di Vibo aveva opportunamente chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri di prevedere, con proprio decreto, una procedura straordinaria per le infrastrutture sanitarie indispensabili per​ assicurare una migliore qualità del servizio e soprattutto per riacquistare la fiducia dei cittadini che, a distanza di 30 anni, sono ormai convinti, nel caso di Vibo, che il nuovo ospedale non si farà. Si tratta, insomma, come avvenuto per il ponte Morandi a Genova, di realizzare l’opera di ricostruzione in pochissimo tempo!

Purtroppo siamo senza un’autorevole interlocuzione politica​ e istituzionale a livello regionale e nazionale, il che finisce, a causa delle condizioni vergognose della sanità calabrese, per vanificare i sostanziosi finanziamenti concessi proprio dallo Stato. Ma è lo stesso Stato che non assicura la realizzazione delle opere. Non è più possibile ripetere rituali di incontri e impegni sistematicamente disattesi nei fatti.

Evidenziamo, intanto – proseguono Russo e Blandino – che, come concordato nell’incontro dei Segretari generali dei sindacati confederali della Calabria con il Commissario Guido Longo, la riorganizzazione della rete ospedaliera, dunque anche l’edilizia sanitaria, sarà una delle materie oggetto, subito dopo le festività natalizie, di un tavolo di lavoro con lo stesso Prefetto Longo, che vedrà presenti le federazioni di categoria. Le competenze sull’edilizia sanitaria, infatti, saranno presto trasferite dal Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria al Dipartimento Salute.

Chiederemo anche di concordare una linea che porti la problematica​ dell’ospedale di Vibo e quella degli altri presìdi della Calabria all’attenzione del tavolo della Presidenza del Consiglio dei Ministri per attuare provvedimenti urgenti e indifferibili che diano risposte concrete non solo per l’apertura dei cantieri, ma che segnano tempi certi ​ ​ nell’ esecuzione dei lavori, con controlli rigidi per l’intera loro durata.
Un ennesimo appello – concludono i sindacalisti – la Cisl rivolge a Istituzioni, Parlamentari e Consiglieri regionali per un’azione responsabile e condivisa che, in questa drammatica fase di pandemia, preveda e attui interventi urgenti per un’efficace rete ospedaliera che dia ai cittadini calabresi risposte concrete sul diritto alla salute».

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