Mario Oliverio

La Ministra Grillo, responsabile dell’ultimo Commissariamento della sanità in Calabria, in piena continuità con l’ultimo decennio, continua a negare le gravi responsabilità del Governo che gestisce direttamente la sanità calabrese dal 2010.

Il fatto che la Regione sia stata espropriata dai suoi poteri ordinari nel governo della sanità è un dato incontestabile.

È grave che la Ministra Grillo continui a negare questa realtà al solo scopo di giustificare la scelta di mantenere il controllo della sanità calabrese in continuità con il passato.

Lo afferma in una nota Mario Oliverio, presidente della Regione. 

Il Commissariamento, giustificato dalla necessità di riorganizzare i servizi sanitari e risanare il bilancio del settore, a distanza di dieci anni presenta il disavanzo di 160 milioni di euro per il 2018 che la Ministra tenta maldestramente di scaricare sulle inesistenti responsabilità della Regione. Oltre al potere di gestione diretta, attraverso provvedimenti, sui quali la Regione non esercita alcun potere di controllo, il Ministero della Salute esercita funzione di controllo e verifica sugli atti assunti dai commissari.

Cosa ha fatto il Ministro Grillo, in carica da circa un anno alla guida del Ministero, per impedire le scelte dei Commissari governativi che hanno determinato il disavanzo di 160 milioni di euro?

Sorge naturale il sospetto che la riproposizione di questa grave situazione di indebitamento sia funzionale al mantenimento della gestione commissariale della quale il Ministro annuncia, non a caso oggi, la estensione dei poteri anche sulle aziende sanitarie. Infatti, al 31 dicembre 2018, i Commissari governativi avrebbero dovuto consentire il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio per uscire dal Piano di Rientro. Ciò avrebbe sancito la fine del Commissariamento ed il ritorno del potere ordinario alla Regione.

Il Governo, attraverso i suoi Commissari, ha fallito proprio su quest’obiettivo. Evidentemente allo scopo di giustificare la permanenza del Commissariamento e del controllo della sanità calabrese. Anche per questa ragione, il tavolo interministeriale ha ritenuto di non dover prendere in considerazione alcune misure di contenimento del debito assunte dalla Regione al fine di scongiurare l’aumento delle tasse ed il blocco delle assunzioni.

Implicazioni gravi ed insostenibile per i calabresi ed il sistema sanitario condannato così ad un declino inarrestabile. Lo stesso Ministro, anche alla luce delle reazioni larghe e diffuse di queste ore, arrampicandosi sugli specchi pensa di presentarsi come la “salvatrice della sanità” annunciando provvedimenti per evitare il blocco delle assunzioni.

La Calabria ha bisogno di chiudere definitivamente una lunga, fallimentare e triste stagione di colonizzazione della sanità calabrese”.

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