Nei giorni scorsi le Segreterie provinciali e comprensoriali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil,  hanno tenuto una  prima giornata di approfondimento,  sui temi più sensibili che fanno da sfondo all’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Contratto provinciale di Lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti  della provincia di Cosenza. Un Contratto di lavoro la cui applicazione riguarda, sul territorio provinciale, una platea di circa 30.000 lavoratori alle dipendenze di oltre 6.000 aziende agricole. Numeri che costituiscono   un tessuto produttivo importante seppur eterogeneo e variegato, per dimensioni e per applicazione delle norme contrattuali vigenti.

Un fenomeno, quest’ultimo, che, nonostante un quadro normativo “severo”, disegna, tuttora, un comparto tra il bianco e il nero attraversati dal grigio; passando cioè  dal rispetto pieno delle regole contrattuali e normative  fino ai   fenomeni più gravi,  come   lavoro nero e  caporalato, con l’aggiunta di una terza  categoria che è quella di una diffusa  elusione  di  istituti contrattuali, parcheggiati in una sorta di limbo  sul quale accendere i riflettori.

Flai, Fai e Uila,  ricordano  che il sistema contrattuale agricolo, è già  un modello che  coniuga  “ tutela delle retribuzioni, aspetti solidaristici e diversità  territoriali”, anche grazie al ruolo affidato alla bilateralità, ovvero agli Enti Bilaterali Territoriali Agricoli (EBAT), e, per questo, “distrazioni e sviste” nell’applicazione del Contratto devono tendere allo zero.

Non a caso, la  bilateralità, espressa come Welfare Contrattuale, è parte integrante del contratto e  rappresenta una quota   di retribuzione che spetta per diritto al lavoratore; una sua elusione,  determina inadempienza contrattuale e conseguenti  obblighi direttamente  in capo al datore di lavoro. Oggi più che mai, in un quadro di continua erosione del potere di acquisto dei salari, a causa della spirale inflattiva, e quelli agricoli più di tutti,   l’attenzione delle  parti sociali, tutte,   e degli organi preposti, deve essere più stringente.

Per decisione unanime, questa  stagione di  rinnovo contrattuale vedrà un maggiore  coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori   con un serie di assemblee zonale sul territorio per condividere oltre all’ipotesi di  piattaforma anche informazioni sugli istituti contrattuali.

Nel corso dell’incontro, Flai, Fai e Uila, hanno, anche, espresso il loro apprezzamento per i risultati conseguiti nel 2022 dagli Ispettorati Territoriali del Lavoro (I.T.L.). Il personale ispettivo, oltre alla verifica del rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro,  ha recuperato, sull’intero territorio nazionale, a tutela dei lavoratori interessati crediti da lavoro e contributi per circa  1,4 mld di euro; non di meno  sul piano provinciale dove   si è registrato  un ulteriore sforzo ispettivo che si è tradotto  in un aumento delle diffide accertative, in particolare  sull’orario di lavoro, sulle tariffe retributive, sulla omessa formazione e informazione ai sensi del D.L. 81/2008 nonché l’interesse teso alla verifica dell’iscrizione all’Ente Bilaterale Territoriale, qualora tale iscrizione determina per i lavoratori il diritto a percepire una quota di retribuzione.

Per Flai, Fai e Uila, il rinnovo del contratto provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti deve essere un punto di forza per attrarre nuova manodopera in un comparto che vede numeri sempre più ridotti di lavoratori disponibili. Tutto questo lo vogliamo fare insieme alle associazioni datoriali agricole.

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