È con attenzione che si prende visione della nota rilasciata a data odierna dalla Coldiretti Calabria circa i pagamenti del PSR. La doverosa premessa è che ARCEA non intende minimamente abbassare la tensione circa le sacrosante aspettative degli agricoltori a ricevere ciò che è nei loro diritti, e circa la il loro legittimo interesse a ricevere quanto spettante nei tempi più brevi possibili.

Tuttavia non si può sottacere il disagio che si prova nel constatare come speciose semplificazioni di questioni note, che involvono l’intero sistema nazionale e comunitario degli aiuti in agricoltura, vengano periodicamente brandite proprio nei periodi di liquidazione delle campagne e di maggiore tensione amministrativa.

Si ritiene che non sia assolutamente sufficiente evidenziare come, a data odierna, la nostra regione sia nel novero delle 3 o 4 più virtuose in materia di avanzamento dei pagamenti sul PSR, con un pagato netto superiore al 25% dell’intera finanza disponibile (si riporta la tabella di confronto nazionale al 30/4, quindi prima dei rilevantissimi pagamenti di maggio), nè che sia sufficiente dire che al 31 maggio ARCEA è l’organismo pagatore che ha effettuato la percentuale più alta dei controlli amministrativi sulle superfici (si riporta la tabella comparativa) che, come noto, sono prodromici ai pagamenti delle misure a superficie.

Ma veniamo alla questione dei pagamenti. I dati dei nostri sistemi sono ben lontani da quelli riportati nella nota Coldiretti, rispetto alla quale si evidenziano due aspetti: la campagna superfici 2017 è ancora in corso ed è assolutamente in linea con i programmi di pagamento previsti (che prevedono nel mese di giugno l’erogazione di ulteriori trascinamenti biologico e del Benessere Animale e nel mese di luglio la misura 10); la campagna 2016, con alcune eccezioni per la misura 10, può considerarsi conclusa. Il dato generale di questa campagna prevede richieste effettuate dagli agricoltori per complessivi 106 milioni di euro dei quali 97,8 ammissibili prima della verifica degli impegni VCM e circa 88 milioni stimati come dato finale.

Ad oggi sulla campagna 2016 sono stati erogati 80,213 milioni di euro. Si ritiene pertanto che i rimanenti circa 8 milioni siano fisiologicamente relativi a puntuali situazioni, a volte massive, da trattare singolarmente (si veda tabella 2016).

In riferimento a questa annualità si ritiene chiusa la campagna trascinamenti del biologico, con un pagabile di 35 milioni e pagamenti per 33 milioni.

In merito alla campagna 2017 si sono avute richieste per complessivi 89,3 milioni di euro, dei quali ammissibili 74 prima della verifica degli impegni VCM, a valle dei quali si ritiene che sarà pagabile un ammontare stimato in c.ca 67 milioni di euro, dei quali 28,469 già erogati (si veda tabella 2017). In riferimento a questa annualità, i trascinamenti del biologico, stimati in circa 33  milioni di euro hanno avuto erogazioni già per circa 20 milioni.

Questi sono i dati rappresentanti lo stato dell’arte dei pagamenti sulle superfici.

ARCEA condivide le preoccupazioni riferibili al pessimo funzionamento del SIAN, dovendo quotidianamente confrontarsi con gli infiniti problemi e le incredibili pastoie applicative che allungano i tempi di erogazione per i beneficiari e che sottopongono l’azione amministrativa ad assurdi rallentamenti e rischi, ma sono note le enormi difficoltà ascrivibili al sistema agricolo nazionale nelle more dell’attuazione della sua riforma.

In merito alle ulteriori questioni sulle quali si sofferma la nota della Coldiretti, è di tutta evidenza che ARCEA non può esimersi dall’applicazione delle norme, Unionali e Nazionali, in merito all’obbligatorietà dell’utilizzo delle Banche Dati Nazionali Certificate, le uniche che consentono la validazione dei controlli a livello comunitario e che, quindi, consentono di potere rendicontare la spesa garantendo l’integrità del bilancio Comunitario, Nazionale e Regionale.

Tale vincolo, chiaramente, porta in eredità sacche di inefficienza verso le quali è attuale il dibattito ad ogni livello Istituzionale, dibattito verso il quale sia la Regione Calabria che ARCEA sono presenti e con forza rappresentano le difficoltà degli agricoltori calabresi.

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