Con l’avvio del nuovo anno tornano come di consueto i saldi invernali che quest’anno, complice anche l’emergenza covid, prenderanno il via in ordine sparsocon le date di avvio che variano tra le diverse città e che potrebbero ancora cambiare in considerazione delle zone rosse dei prossimi giorni.

In Calabria, come deciso dalla Giunta Regionale, i saldi hanno avuto iniziolunedì 4 gennaio e dureranno fino al 5 marzo. Così come è stato per i consumi di Natale, le restrizioni e le chiusure legate all’emergenza covid inevitabilmente si ripercuoteranno anche sui volumi di spesa per i saldi. Come stimato dall’Ufficio Studio di Confcommercio, infatti, i cittadini calabresi spenderanno poco meno di 100 € a testa negli acquisti in saldo.

Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresiprevalentementeicapi di abbigliamento, le scarpe e gli accessori, mentre rivolgeranno minore attenzione verso articoli sportivi e prodotti di pelletteria.

 

 

 

 

 

 

 

Per quel che riguarda la propensione agli acquisti, si è rilevato che la percentuale delle famiglie che aspettagli sconti per effettuare i propri acquisti è superiore rispetto a quella che rimane indifferente ai saldi.

Complice anche il calo delle entrate (molti hanno dovuto fare i conti con la cassa integrazione e altri sussidi) i saldi rappresentano un’opportunità di acquisto anche se con un volume di spesa più basso rispetto agli altri anni.

Con riferimento al tasso di sconto applicato, si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenzaun ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50%.Va poi aggiunto che sul volume degli acquisti incideranno anche le vendite promozionali che molte attività hanno effettuato durante il periodo natalizio. Per il Direttore di Confcommercio Calabria, Maria Santagada: “Come per i consumi di Natale, anche i saldi invernali, che per il settore moda rappresentano un momento importante, saranno all’insegna dell’austerità e dei consumi contigentati.

Certo Il 2021 –prosegue –inizierà comunque con questi saldi che sono di buon auspicio, perché si tratta diun periodo d’affari importante per l’economia e soprattutto un’opportunità per i consumatori che possono acquistare i prodotti voluti e desideratia prezzi ribassati. Al settore moda, invece,servono per incassare la liquidità, oggi più che mai necessaria per pagare tasse, dipendenti, fornitori, affitti, costi fissi e utenze, ma anche per far fronte agli investimenti necessari agli ordinativi delle nuove collezioni. Tuttavia,va detto che non rappresentano certo un momento di sviluppo perché vanno ad erodereuna marginalità divenuta sempre più di sopravvivenza.

E’ importante, però –conclude il Direttore Santagada–che l’Italiae la Calabrianon si fermino ancora. Un nuovo lockdown,infatti,si tradurrebbe in un danno irreparabile per il settore modae per l’economia regionale. L’invitofinale che rivolgo aiconsumatoriè quello di acquistare nei negozi di vicinato da sempre cuore e anima delle nostre città”.Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Calabria ricordaalcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nelcaso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed esseresuscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartelloche riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

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