La notizia dell’incontro programmato per domani 12 febbraio, tra il Presidente FF, Spirlí, gli assessori Orsomarso e Gallo e le associazioni datoriali del settore Turistico sorprende, non tanto perché da una giunta regionale così fatta ci aspettassimo rispetto per i lavoratori e le lavoratrici, di più per l’atteggiamento bipolare caratteristico delle associazioni datoriali calabresi.

A livello nazionale a fine gennaio è stato sottoscritto un Avviso Comune tra rappresentanti dei lavoratori e delle imprese attinente al settore Turistico; in Calabria dopo neanche quindi giorni si va avanti in solitaria.

A far che, poi? Gli stessi tipi di provvedimenti emanati in passato dalla Giunta Regionale (e che abbiamo criticato sin dal principio perché evidentemente inutili, quindi dannosi) per dispensare qualche prebenda qui e là?

Questo settore, in Calabria, meriterebbe un confronto serio su quale sarà il modello post pandemico e su quali misure strategiche si intende puntare per “riaccendere gli impianti” di quella che viene definita l’industria turistica.

È chiaro che l’intento della politica regionale non è occuparsi dei problemi di chi nel settore ci vive e ci lavora, con sacrificio e fatica o, ad esempio, di come attuare azioni di prevenzione e di contrasto alla ‘ndrangheta poiché il Turismo rappresenta uno dei principali settori tra quelli inquinati dalle mafie.

Siamo coscienti che l’unico esercizio che in questi mesi appassiona ed ispira il Governo regionale sia la propaganda politica e le promesse elettorali, per le quali a pagare saremo, come di consueto, gli onesti e laboriosi cittadini calabresi.

Il presidente FF, Spirlì e la giunta di centro destra stanno consumando questo scorcio di legislatura con un finale a trazione padronale, per il quale ne risponderanno politicamente ai lavoratori ed alle lavoratrici, per fortuna tra qualche mese.

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