Dedicare una parte del proprio tempo per il bene comune è una responsabilità di tutti, a maggior ragione in Calabria dove è forte il bisogno di riscatto. Abbiamo grandi potenzialità di sviluppo.

A dirlo è la nostra storia, che ci ha consegnato un contenuto culturale importante, animato da patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ci troviamo nel centro del Mediterraneo, crocevia dei più rilevanti processi di evoluzione storica. Tutto questo, però, non siamo riusciti a tradurlo in risorsa di crescita. Non ci sono altre ricette, se non l’adozione di strategie mirate a rendere attrattivi i nostri territori.

Oltre l’azienda, mi impegno per la comunità. È, questo, il titolo dello speciale che l’inserto L’economia de il Corriere del Mezzogiorno/Corriere della Sera ha dedicato, con un’intervista, al neo presidente di Confindustria Cosenza e Amministratore delegato della Fabbrica di Liquirizia Amarelli Fortunato Amarelli.

Amarelli – si legge nel servizio di Concetta Schiariti – giunge da un percorso fatto di visione e produttività, in testa ad una delle aziende che meglio rappresentano la Calabria all’estero. Presente in 26 Paesi con un forte incremento negli Usa e l’ingresso in Giappone e negli Emirati Arabi. La sua forza è animata, negli anni, dall’essere impresa familiare, ancorata alla propria tradizione e al proprio territorio, che guarda al futuro seguendo la strada dell’innovazione.

Lotta alla disoccupazione e crescita. Agroalimentare e turismo, insieme al sistema universitario, per Fortunato Amarelli sono – si legge nell’intervista – i naturali settori di sviluppo. Generano domanda di alta qualità.

Tra le ricette ribadite dal neo Presidente di Confindustria Cosenza quella di adottare, sull’esempio di quanto già sperimentato in altre regioni d’Europa, politiche di fiscalità di vantaggio per l’intera regione, così come nel resto Mezzogiorno.

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