Pippo Callipo

La Calabria e i calabresi, specie in questi giorni drammatici, meritano serietà, competenza, dedizione al bene comune. Tutti siamo consapevoli che non è il momento della normale dialettica politica e, per motivi di opportunità, a volte evitiamo di sollevare polemiche di fronte a ritardi e silenzi. Tutti sappiamo che non è facile fronteggiare questa emergenza. Ma non possiamo continuare così». È quanto dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria”, che aggiunge: «Report ha solo squarciato il velo su una disorganizzazione e su un’inadeguatezza che erano note a tutti.

Le responsabilità del disastro della sanità sono anche di chi ha governato in passato, sia chiaro, ma è evidente che la Regione continua a navigare a vista. Ci è stato detto che siamo pronti a fronteggiare fino a 1000 contagi ma, come ammesso in Consiglio regionale dalla presidente Jole Santelli, dall’inizio della crisi fino ad oggi sono stati realmente creati solo 34 posti letto in più di Terapia intensiva. Ci è stato detto che è stata istituita una task force con nomi illustri della comunità scientifica, ma non sappiamo quali siano i risultati e, intanto, andiamo a fare figuracce in diretta nazionale». «Stiamo rischiando – prosegue Callipo – di vanificare il vantaggio temporale che abbiamo avuto rispetto ad altre aree del Paese. Non possiamo mettere questa crisi in mano a una burocrazia che, non lo abbiamo scoperto ieri sera, è inadeguata.

Ma la responsabilità è sempre della politica, che ha il dovere di mettere in atto una strategia pianificata da persone competenti

In un momento simile dobbiamo affidarci alla scienza, non possiamo continuare ad annaspare di ordinanza in ordinanza. Io – conclude il capogruppo di “Io resto in Calabria” – ho rispetto per tutti, avversari compresi, e porto avanti le mie battaglie con lo stile che da sempre mi contraddistingue, ma non voglio sentirmi corresponsabile di quanto sta accadendo. La Calabria merita altro, è in gioco la salute e la sopravvivenza di tutti noi».

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