Con un aumento record del 38% nell’ultimo anno è boom per i vignaioli della Generazione Zeta, i ragazzi under 25 che hanno scelto il vino per realizzare il proprio sogno imprenditoriale e crearsi un futuro lavorativo. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti diffusa al Vinitaly dove per la prima volta si sono accesi i riflettori su un fenomeno, quello del ritorno dei ragazzi alla terra, che nel settore vitivinicolo è particolarmente dinamico, come dimostrano le esperienze originali presentate a Casa Coldiretti, nei pressi dell’ingresso principale della fiera (ingresso Cangrande).

Secondo una proiezione Coldiretti su dati Agea, si stima che i produttori di vino sotto i 25 anni siano saliti a quota 1200 nel giro di un solo anno, con un incremento in controtendenza rispetto al dato generale, che vede un calo del 6%.

L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano – continua la Coldiretti – è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. E’ il caso di Enrica Spadafora, 21 anni, siciliana di Monreale (Palermo), che coltiva in regime biologico tutti i suoi vigneti da cui produce vini “naturali” di cui cura anche la comunicazione. Tappi bio prodotti con la barbabietola da zucchero e bottiglie di vetro più leggere danno la cifra dell’attenzione alla sensibilità ambientale che caratterizza l’azienda. Ma c’è anche la ventitreenne Viviana Costa, giovane produttrice piemontese nella zona del Roero, che ha puntato sulla promozione e gestisce in prima persona l’accoglienza dei clienti per le degustazioni in cantina. Giacomo De Nicolò, 22 anni, friulano, gestisce la parte commerciale e di promozione dei vini prodotti dall’azienda dell’azienda agricola Baccichetto, così come Angelica Zorzettig, pure lei del Friuli Venezia Giulia che ha assunto un ruolo centrale nella fase di commercializzazione dell’azienda il Roncal.

All’età di 24 anni Mattia Bongioanni porta avanti la produzione dell’azienda nelle Langhe piemontesi mentre Erika Gasparini, 25 anni veneta, si occupa principalmente della commercializzazione dell’Azienda Agricola Ca’ Corner.

Il trend dei giovani del vino non cambia se si considera la classe di età fino a 35 anni che cresce del 19%. Complessivamente gli under 35 italiani che gestiscono un’azienda vitivinicola – continua Coldiretti – sono quasi 7.300, ovvero il 13% delle 56mila imprese agricole italiane condotte da ragazzi che garantiscono al nostro Paese il vertice in Europa per numero di giovani in agricoltura.

Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione e vendita aziendale del vino all’enoturismo fino alla vinoterapia. Una opportunità resa possibile dalla legge di orientamento per l’agricoltura (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti che ha rivoluzionato il lavoro nelle campagne allargando i confini dell’imprenditorialità agricola e aprendo a nuove opportunità occupazionali.

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