Lunedì scorso la commissione Sanità del Consiglio regionale della Calabria ha ascoltato la deputata Dalila Nesci e il suo consulente Gianluigi Scaffidi, in veste di primi firmatari della proposta di legge regionale, presentata nel dicembre 2016 dal Movimento Cinque Stelle, di riassetto delle aziende del Servizio sanitario calabrese, concepita insieme all’ex dirigente medico Tullio Laino, condivisa e integrata grazie alla rete Internet e sottoscritta da oltre 5000 cittadini».

Ne danno notizia la stessa Nesci e l’altro deputato M5S Francesco Sapia, che alla Camera siedono in commissione Sanità. «In audizione – raccontano i due parlamentari – i primi firmatari della proposta in questione hanno sottolineato che è ormai evidente la necessità di modificare l’assetto delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi, il che non c’entra nulla, a dispetto di quanto letto su alcune testate giornalistiche, con la recente legge regionale con cui, in barba a precise norme statali, è stata avviata la fusione tra il policlinico universitario e l’ospedale pubblico di Catanzaro, sulla quale confermiamo le gravi criticità già espresse».

«Ci fa piacere – proseguono i deputati del Movimento Cinque Stelle – che i consiglieri regionali presenti abbiano accolto con chiaro favore la nostra proposta, che prevede di separare la gestione dei servizi sanitari ospedalieri da quella dei servizi sanitari del territorio, con conseguenti risparmi e vantaggi, anche per un più agevole utilizzo del personale nelle tante situazioni di carenza di organico».

«Chiariamo – concludono Nesci e Sapia – che la nostra proposta di legge è ben diversa da quella su cui vorrebbe puntare il Consiglio regionale, che invece manterrebbe l’assetto attuale delle aziende del Servizio sanitario calabrese e contemplerebbe un concorsone regionale per assumere personale al di fuori di ogni logica e legge. Ci auguriamo che prevalgano il buon senso e l’interesse pubblico rispetto alle vecchie logiche di potere, che i fatti obbligano a seppellire».

 

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