L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha certificato che l’Ufficio stampa della giunta regionale della Calabria ha usato il sito Internet dell’ente in violazione delle norme di tutela democratica relative ai periodi di campagna elettorale, nello specifico con riferimento alle imminenti elezioni europee».

Lo afferma, in una nota, la senatrice M5s Bianca Laura Granato, segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali, che chiarisce: «In sostanza è stato rilevato, su mia apposita segnalazione e dopo istruttoria del Corecom della Calabria, che in favore del governatore Mario Oliverio lo stesso Ufficio stampa ha fatto un uso propagandistico, non consentito, della comunicazione istituzionale durante la campagna elettorale per le Europee».

«In particolare, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – prosegue la parlamentare del Movimento 5 Stelle – ha ordinato alla Regione Calabria di cessare dalla condotta accertata, rimuovendo la comunicazione istituzionale realizzata mediante una serie di articoli e comunicati, anche di aspra avversione nei confronti di rappresentanti di governo e parlamentari del Movimento 5 Stelle, pubblicati sul sito istituzionale, in quanto privi dei requisiti di impersonalità e di indispensabilità. Inoltre l’Autorità ha ordinato di pubblicare sulla home page del sito della Regione Calabria, entro un giorno dalla notifica del provvedimento e per la durata di quindici giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza di detti articoli e comunicati stampa a quanto previsto dalla legge.

In tale messaggio – evidenzia la senatrice M5s – l’Autorità ha imposto che si debba fare espressa menzione del contenuto del dispositivo in argomento. Ciò non compare ancora sul sito della Regione Calabria, il che fa riflettere sul senso delle istituzioni ai piani alti della Cittadella». «Del resto a Oliverio piace – conclude Granato – giocare le partite facendo pure l’arbitro, come ha già dimostrato per le cenette e comparsate propagandistiche a Spoleto, vicenda per cui a seguito di un mio esposto è stata aperta un’inchiesta. Nel frattempo ancora risulta mancante un direttore responsabile delle attività di informazione e comunicazione della Regione Calabria. Così è, se vi pare, nonostante le norme del settore, chiare e severe».

 

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