di Romana Monteverde

 

 

 

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alla Calabria alla Repubblica Dominicana; un viaggio lungo ed esaltante, una valigia carica di passione, coraggio e quella giusta dose di determinazione essenziale per fare di una semplice storia un caso di successo.

 

 

La loro storia

 

Amedeo Canale, insieme al socio e amico Roberto Scrufari partono proprio da qui, dalle loro sensazioni, dalla loro voglia di condividere, di espolorare, di conoscere vizi e virtù sull’arte del fumo, sul fascino del mondo del sigaro, sulle sue leggende e la sua storia più che centenaria. Portandola, per la prima volta in Calabria. Politico appassionato uno, esperto di tabacco e profondo conoscitore del settore l’altro. Il primo viaggio è nel 2011, è in quel anno che le prime bozze di progetto vengono messe nero su bianco; l’idea è quella di produrre e commercializzare in proprio una linea di sigari innovativa che possa conciliare la qualità del tabacco dominicano allo stile e alle esigenze del mercato italiano. Il tutto senza perdere di vista uno dei principali fattori di appeal per il consumatore abituale: il costo. “Fumare bene al prezzo giusto” il socio fondatore della Amerigo Sigar Company, simpaticamente, racchiude così la spinta iniziare di un’azienda made in Calabria ma con orizzonti e ambizioni sempre più europee.

Sulle brochure i loro contatti diretti pur vantando una schiera di quasi trenta agenti su tutto il territorio, preferiscono manternere, per il momento, in maniera diretta le relazioni. Nonostante gli studi di mercato, le ricerche, gli scrupolosi passaggi burocratici già ottemperati e i gli oltre 100.000 pezzi già venduti in un solo mese dall’apertura ufficiale delle vendite, la Amerigo Cigar Company preferisce volare basso. Non pongono muri, ascoltano tutti, dal semplice appassionato al possibile acquirente, dalla grande azienda al piccolo tabaccaio, con la volontà ben precisa di non perdere quel filo diretto con le esigenze e le richieste di un mercato davvero molto esigente. Ed è per questo, raccontano Amedeo Canale e Roberto Scufari che fin da subito hanno scelto di puntare alla qualità.

Non è infatti un caso – affermano i fondatori – se abbiamo preferito i Caraibi a Cuba nella selezione del nostro partner produttore- una terra che regala una qualità di tabacco a dir poco eccellente e molto meno commercializzata rispetto alla più conosciuta Cuba”. “Una qualità – custodita e offerta al fumatore attraverso un prodotto interamente fatto a mano, dalla fase di creazione fino al singolo incartamento.

Ogni processo di lavorazione e messa sul mercato, viene infatti, gestita in maniera manuale. Perfattemente italiano lo stile del packaging: sobrio ma allo stesso tempo molto accattivante, semplice ma elegante nei colori e nella veste grafica.

I sigari Amerigo, denomitati così in onore dell’esploratore dei due mondi, come spiegato dai due soci, nascono in un periodo storico fortemente contaminato da una crisi economica che, dal 2008 in poi, ha fatto calare vertigionasamente il consumo di tabacco in Italia. Oggi, però, l’economia pare pronta a ripartire: Toscano, cubano o Amerigo? La risposta, appare ovvia.

I numeri e le ottime recensioni provenienti da tutto il mondo non smentiscono nei fatti le velleità di un Sigaro, con la s maiscuola. “Immaginato e realizzato per interpretare al meglio lo stile italiano, l’eleganza, la bellezza, l’armonia del Bel Paese con l’intento però di offrire, anche ai consumatori più esigenti la possibilità di un prodotto dalle qualità eccellenti. Prodotto con tabacco 100% naturale, invecchiato di almeno 4anni che viene coltivato nella Valle del Cibao in Repubblica Domenicana”.

Un connubbio, finora vincente, che ha legato in maniera forte due realtà apparentemente lontane, accomunate oggi dalla possibilità concreta di un rapprto diretto economico e culturale che possa aprire le porte a mercati nuovi e fino adesso sconosciuti.

Un mistero già svelato dalla tenacia e dall’ambizione di due calabresi, due imprenditori consapevoli e caparbi, abili nell’accorciare quelle distanze, in realtà invisibili e tremendamente belle da scoprire. Distanze che i due calabresi hanno intrapreso ad esplorare da soli; nessun finanziamento pubblico, nessun sostegno bancario.

Purtroppo affermano Canale e Scufari scontiamo i limiti di un Sistema Italia che non può contare su un rapporto concreto con le Banche, poco lungimiranti nel cogliere le grandi idee degli imprenditori, nonostante, come nel nostro caso sia un settore iper garantito e anche molto “supportato” nel resto dell’Europa”. Tuttavia – “non ci fermeremo,anzi!”. “Contiamo di aumentare sempre di più le nostre produzioni con una serie di altri progetti a breve scadenza per la produzione di rum e distillati wine che ci permettano di porci sul mercato con un’offerta ancora più completa e competitiva”. Ma non solo. Amerigo Sigar Company forte della sue vocazioni, vuole porre forte l’accento sull’aspetto più lussereggiante del sigaro. Amerigo, è già presente nei circoli più ricchi di Milano,Roma e nei più esclusivi Party d’Italia attraverso una produzione personalizzata di sigari e packaging; ed è pronto, dopo il successo in Germania e in diversi altri paesi europei, ad approdare negli Stati Uniti. “Stiamo valutando ogni tipo di mercato, anche quelli più importnati, allo stato i segnali riscontrati sono molto positivi e il nostro Italian Style unità al piacere della qualità possono essere le giuste chiavi d’accesso.

Lavorare e mantenersi umili – “I feed back ora dovranno trovare concretezza sul mercato, grandi progetti ma coi piedi ben saldati a terra”. Anche, perchè, ci svelano i due imprenditori – “abbiamo preferito stimolare poco il mercato, abbiamo lasciato che il prodotto parlasse per noi e importanti realtà del settore stanno guardando con curiosità al nostro stile; il prezzo è invitante e crea una riflessione collettiva che va aldilà del semplice acquisto di un sigaro”.

Un’eccellenza domenicana unita alla passione e alla capacità tutta italiana di scoprire ricchezze. Una dote che fa di Amedeo Canale e Roberto Scrufari due perfetti esploratori, un pò come quel Amerigo, a cui si ispirano per legare la Calabria verso orizzonti di sviluppo nuovi e non ancora del tutto approfonditi per ridare dignità al mercato del sigaro in Italia e per aprire in Regione una pagina economica del tutto nuova e finora mai esplorata.

 

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