Dalla serata di ieri, 1 novembre 2018, nonostante le condizioni meteo marine non favorevoli, il dispositivo di sorveglianza del ROAN di Vibo Valentia, con l’ausilio di un aereo dell’Agenzia Europea “Frontex”, aveva concentrato l’attenzione su un’imbarcazione a vela sospetta, in navigazione nel mar Ionio verso le coste calabresi.

Nella nottata, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia in coordinamento con la Capitaneria di Porto di Reggio Calabria intercettava un veliero con 61 migranti a bordo nel tratto di mare antistante il comune di Palizzi (RC).

Il dispositivo di contrasto all’immigrazione irregolare della Guardia di Finanza, anche con l’impiego di pattuglie automontate dislocate sulla costa, alle ore 4,00 circa individuava la presenza della barca a vela ferma all’ancora, in buone condizioni di galleggiabilità, con i migranti che da bordo chiedevano assistenza.

Le unità navali intervenute della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Siracusa, accertata la presenza di migranti, avviavano immediatamente gli approfondimenti investigativi per ricercare i presunti responsabili dell’illegale trasporto.

Dalle prime indagini gli scafisti non erano presenti sul veliero, verosimilmente si erano allontanati a bordo di un tender prima dell’arrivo delle unità militari pertanto, completato il trasbordo e informata l’Autorità giudiziaria, il convoglio dirigeva verso il porto di Reggio Calabria per gli ulteriori approfondimenti investigativi.

Presente alle operazioni anche una vedetta della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria.

Nel frattempo le pattuglie automontate della Guardia di Finanza identificavano sul tratto costiero interessato dalle operazioni  3 soggetti ucraini con gli indumenti bagnati, che erano intenti a raggiungere la stazione ferroviaria di Brancaleone (RC).

Dai primi riscontri potrebbero essere proprio i tre stranieri fermati i probabili  responsabili dello sbarco.

 

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