di MARIA RITA GALATI

Si consolida la ripresa dell’attività economica in Calabria nella prima parte del 2018 “pur restando ancora insufficiente a colmare la caduta registrata durante la crisi”. E se turismo e agricoltura hanno davanti un bel segno positivo quello che resta fermo e stenta a superare il gap strutturale dettato dalla crisi economica è il settore dell’edilizia. La Banca d’Italia fornisce indicazioni e osservazioni importanti per consentire alla classe dirigente che si occupa di governare i processi di “offrire” opportunità di crescita, prima di tutto per permettere ai giovani di restare nella propria terra. Sono solo alcuni degli spunti interessanti messi in rilievo dal direttore della Banca d’Italia, Sergio Magarelli.

La congiuntura si conferma positiva?

“Sì, ci sono diffusi indicatori economici orientati verso il segno ‘più’ e questo ci permette di dire che questo trend di andamento positivo dell’economia che stiamo osservando già da un paio d’anni  si consolida. Tra gli indicatori più importanti dobbiamo citare l’andamento della redditività delle imprese, trainate soprattutto da alcuni settori che hanno continuato ad andare abbastanza bene, in particolate parliamo del settore turistico del commercio. E soprattutto quello dell’export che non è un settore ma è un atteggiamento di apertura verso i mercati esteri che le imprese calabresi cominciano ad avere sempre più diffusamente tanto che l’incremento è di tutta rilevanza: parliamo del 38 per cento. Teniamo, altresì, presente che la base è molto bassa: il contributo al Pil delle esportazioni è modestissimo. Però questo atteggiamento, e noi guardiamo l’aspetto congiunturale, che registra un atteggiamento delle imprese più aperto verso i mercati esteri segna migliori performance. Il tutto si traduce in un atteggiamento degli imprenditori positivo verso il futuro e, quindi, verso l’incremento dell’attività, da parte degli imprenditori”.

Dal punto di vista del credito questo atteggiamento come si traduce?

“Questo incremento dell’attività trova riscontro anche nell’incremento del credito e in una maggiore attenzione da parte dei grandi gruppi verso le imprese, ed è proprio questo il grande elemento di novità che trova riscontro in un maggior livello di occupazione, in crescita con un tasso in linea a quello nazionale. Anche se dobbiamo dirlo: parliamo di lavoro autonomo e a tempo determinato. Ancora più importante per la prospettiva di crescita è l’orientamento positivo da parte degli imprenditori verso gli investimenti produttivi che potenziano il tessuto economico e soprattutto si traducono in benessere più diffuso e in occasione di lavoro. Quindi, possiamo parlare di maggiore attenzione da parte dei grandi gruppi bancari verso le imprese

Ma la Calabria ha ancora un pesante divario da colmare..

“Questo andamento congiunturale positivo si basa, comunque, su una situazione strutturale di grande divario rispetto a quella che è la struttura economica non solo del Paese Italia, ma di tutta la zona economica Meridionale. La Calabria ha ancora un pesante divario da colmare, che la pone come Sud del Sud, sia nelle strutture materiali che in quelle immateriali. Divario ulteriormente acuito e non solo a causa dell’eredità della crisi, che possiamo dire è alle spalle. Questi strascichi ancora mordono le imprese, le famiglie, in maniera molto consistente il tessuto economico e sociale della regione. E particolarmente nelle parti più delicate: nei giovani, nelle donne, che si affacciano al mondo del lavoro, nelle famiglie i cui indicatori di povertà sono piuttosto elevati. Noi non diamo ricette, ma osservazioni e indicazioni analitiche che chi ha la potestà e il dovere di prendere decisioni può se vuole utilizzare. Colmare questi divari è un dovere delle strutture dello Stato ma credo anche sia uno dei primi obiettivi”.

E come si può fare?

“Sicuramente potenziando la dotazione infrastrutturale, sia quella materiale che quella immateriale. Ma anche, come già sta cercando di fare il Governo nazionale e regionale oltre che gli Enti territoriali nell’ambito delle proprie competenze, potenziando i trasferimenti. Quello che deve essere corretto è l’effetto distorsivo dei trasferimenti dell’economia non sempre frutto dell’azione efficace della Pubblica amministrazione, sovente condizionata dalla presenza pervasiva di quella che è una grande zona oscura dell’economia illegale governata dalle consorterie criminali. Una situazione che trasmette una visione distorta anche dal punto di vista sociale che lo Stato deve sovvertire. Uno dei primi passi a cui assistiamo è la grande azione delle forze dell’ordine delle autorità di Governo contro la criminalità organizzata ed economica che va in questa direzione. L’azione che deve essere consolidata dalla società per consentire la possibilità ai cittadini di realizzare le proprie aspirazioni e alle nuove generazioni di trovare un posto dove realizzare i propri progetti e concretizzare i propri sogni. E’ un nostro dovere”.

Segno positivo sul turismo e il commercio. Ma qual è la situazione dell’Edilizia?

“Qui andiamo sui pochi punti negativi. Il settore delle costruzioni risente ancora della crisi: nell’ambito residenziale, pur avendo dei timidi segnali di miglioramento, registra un grosso parco di invenduto che è difficilissimo da smaltire. Nell’ambito delle opere pubbliche risente di un calo notevolissimo delle attività degli enti territoriali. Un altro punto negativo, lo citiamo perché è una infrastruttura importantissima per la Calabria, è il porto di Gioia Tauro che ha denunciato un calo della propria attività con un timido segnale positivo solo nel comparto autoveicoli. Il Porto di Gioia Tauro risente della competitività maggiore degli altri porti del Mediterraneo e, comunque, di una attività che non può essere mantenuta isolata al retro porto”.

 

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