Con la sottoscrizione del documento di intenti del “Contratto del Fiume Amato”, la Calabria dà l’avvio formale ai Contratti di Fiume: lo strumento volontario che si applica ai corsi d’acqua ma anche alle coste, riunendo in partnerariato pubblico-privato vari attori interessati alla corretta gestione del bene comune “fiume” e soprattutto del territorio fluviale.

Alla presenza dell’Assessore regionale all’Urbanistica e Territorio Franco Rossi, promotore di questa iniziativa regionale che ha avuto il plauso durante la recente riunione degli Atelier per l’attuazione della Convenzione del Paesaggio del Consiglio d’Europa, gli amministratori dell’area collegata al fiume Amato – 17 Comuni -, i rappresentanti di Cia, Confindustria, Coldiretti e vari soggetti privati, tra cui Alberto Statti di Cantine Statti di Lamezia Terme, hanno siglato l’intesa formale per la nascita del primo Contratto di Fiume della Calabria.

“Da qui a breve, visto che in questo caso siamo in una fase progettuale molto avanzata – ha detto Rossi –, firmeremo il contratto vero e proprio che farà da apripista ad altri 17 contratti di Fiume e di Costa nella nostra regione. Si tratta di una nuova governance del territorio fortemente voluta dal Presidente Oliverio e dalla Giunta su cui abbiamo creduto fin dall’inizio e che si fonda su due pilastri: da un lato la tutela del territorio da eventi metereologici sempre più intensi causati dal cambiamento climatico e dall’altro la valorizzazione del paesaggio in una logica di concertazione con i soggetti locali sia del pubblico che del privato. Esso persegue, infatti, attraverso una programmazione negoziata, strategie volte alla difesa del suolo, alla tutela e alla gestione idrica, alla valorizzazione dei paesaggi fluviali, ma va anche in direzione di un’agricoltura sostenibile, del contenimento dell’uso del suolo, di infrastrutturazione eco-sistemica e di una complessiva qualificazione culturale dell’area. Pensiamo – ha concluso Rossi – ad esempio alla realizzazione delle piste ciclabili lungo le nostre coste, un progetto concreto su cui stiamo lavorando molto e che può consentire un salto di qualità enorme alla fruibilità della Calabria”.

All’incontro odierno hanno preso parte anche il Presidente del Gal dei Due Mari, Francesco Esposito e Giuseppe Mendicino, Professore e Direttore del Dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio ed Ingegneria Chimica (Diatic) dell’Unical, che ha sottolineato come “i Contratti di Fiume e di costa siano strumenti nuovi, rivoluzionari rispetto all’esistente in materia e che consentono, così come in molte aree del Nord Europa e dell’Italia Settentrionale di superare anomalie di sistema e trovare soluzioni condivise in riferimento alle esigenze dei territori”.

Al dibattito che ha preceduto la stipula sono intervenuti alcuni sindaci e altri soggetti firmatari del contratto. Pietro Putame, sindaco di San Pietro a Maida, ha posto l’accento sull’esigenza di prevenzione come requisito necessario da cui partire per evitare tragedie come quelle di poche settimane fa nel Lametino. Alberto Statti ha parlato di un’iniziativa lodevole, quella dei Contratti di Fiume, perché parte dal basso ed è concertata. “Con il Presidente Oliverio – ha aggiunto – siamo riusciti in questi anni a dialogare e lavorare in sinergia. Molte nostre proposte come imprenditori sono state accolte in fase di programmazione. E credo si siano visti anche i risultati, dato che nel Psr la Calabria è seconda in tutta Italia per spesa”.

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