“L’Italia di vino in vino e l’Enoteca Bio”. Cia-Agricoltori Italiani lancia così la sua partecipazione alla 56^ edizione del Vinitaly, il Salone mondiale dei vini e dei distillati, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile.

Al centro della presenza Cia all’edizione 2024, nel Padiglione 10 stand C3, l’immenso patrimonio vitivinicolo dei territori Made in Italy portato in fiera dalle aziende associate,  che saranno protagoniste di un fitto calendario di degustazioni nella “tasting area” dello spazio confederale. Dove verrà allestita anche una mostra permanente dei vini delle aziende biologiche targate Anabio-Cia, in une vera e propria Enoteca dedicata.

Non solo percorsi del gusto, ma anche talk e approfondimenti fuori e dentro lo stand.

In particolare, domenica 14 aprile, il presidente nazionale Cristiano Fini sarà all’inaugurazione del Vinitaly, alle ore 11 all’Auditorium Verdi del Palaexpo, mentre lunedì 15 aprile interverrà al convegno della Filiera del Vino, alle ore 14.30 all’Area Talk Show del Padiglione Masaf, con il ministro Francesco Lollobrigida. Martedì 16, poi, Fini sarà alle ore 10.30 alla conferenza stampa di Enpaia.

Nello stand Cia, invece, spazio alla formazione in agricoltura con l’evento Foragri il 14 aprile alle ore 16.30, e con “I vini biologici… un racconto diVino”, un ciclo di incontri organizzati da Anabio per tutta la durata del Salone.

Oltre al vino, largo alla birra artigianale in fiera. All’interno dell’area specializzata “Xcellent Beers”, si potranno assaggiare tante birre agricole delle aziende associate Cia, al Padiglione I stand 3, in collaborazione con Unionbirrai.

“Nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulla produzione, l’inflazione che incide sulla spesa, le politiche Ue restrittive, il vino resta un settore fondamentale per il Made in Italy -dichiara il presidente Fini-. Un capitale economico, sociale e culturale da 30 miliardi, indotto compreso, che va tutelato e protetto da attacchi e tesi allarmistiche. Questo Vinitaly è l’occasione per fare ancora più squadra, valorizzando e promuovendo le etichette dei nostri agricoltori sui mercati e tra i consumatori”.

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