Il problema, riguardante l’approvvigionamento da parte delle industrie di alcune materie prime, era ben noto da tempo. La criticità è, tuttavia, emersa prepotentemente negli ultimi tre- quattro anni a causa, soprattutto, delle guerre che hanno sconquassando i già delicati equilibri politici e commerciali a livello mondiale accentuando la pericolosità del monopolio delle materie prime, di origine mineraria, detenuto da alcune Nazioni.

Si è passati, quindi, da un semplice allarme ad una vera e propria emergenza da risolvere con urgenza, che ha portato all’emanazione di una serie di direttive tra cui il “Critical Material Act”,  con la quale l’Unione europea punta a limitare la dipendenza della sua economia dagli eventi internazionali, anche in previsione degli obiettivi di decarbonizzazione imposti dal Green Deal.

E mentre l’industria Europea deve fare i conti con la scarsità di materiali, ogni anno oltre 34 miliardi di tonnellate di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) finiscono abbandonati o bruciati disperdendo nel fuoco milioni di quintali di materie prime riutilizzabili.

Una miriade di materiali più o meno preziosi che si potrebbero  recuperare dai Raee ed in particolare dalle Pcbs (Printed Circuit board o schede logiche) che possiamo trovare nelle centinaia di dispositivi che popolano la nostra quotidianità e che, purtroppo, finiscono in gran parte dimenticati ad arrugginire nelle discariche.

Il recupero dei RAEE, di conseguenza, è diventato centrale nella sfida della sostenibilità.

In Calabria una start-up si pone come player lungo la filiera dei rifiuti elettronici per migliorare la selezione e l’estrazione di materiali preziosi dalle schede elettroniche, che tra i RAEE sono, certamente, tra i rifiuti più interessanti.

Fondata nel giugno del 2021 da quattro professionisti catanzaresi con esperienza internazionale nel settore industriale, la Greenvincible ha brevettato un processo attraverso cui punta a sfruttare al massimo la potenzialità delle schede elettroniche.

La caratteristica del processo, denominato RaeeCycling, risiede nell’utilizzo di tecnologie che sfruttano al massimo le logiche della sua infrastruttura informatica basato sull’AI, in grado di gestire le varie fasi di lavorazione, attraverso comportamenti adattativi in grado di analizzare le singole schede e settare le lavorazioni a valle per ottimizzarne i risultati. Il processo, in base ai risultati conseguiti in fase di ricerca e sviluppo è capace, non soltanto di estrarre oltre il 95% dei materiali (metalli e non)  che compongono la scheda, ma anche di valorizzare il plastic mix residuo.

Il progetto è attualmente in fase di sviluppo grazie al coinvolgimento del centro di ricerca della facoltà di ingegneria dell’Università del Sannio e della Commodore Industries Srl.

” RaeeCycling rappresenta senza dubbio la soluzione ottimale per sfruttare l’enorme quantità di schede elettroniche presenti nei RAEE, trasformando quello che oggi è considerato un rifiuto in una preziosa risorsa. Il vantaggio competitivo rispetto alle soluzioni disponibili ed attualmente utilizzate dai pochi riciclatori Italiani ed Europei, e che questi risultati possono essere raggiunti senza creare pregiudizio per l’ambiente”. Questo è il commento di Diego De Gaetano, Chairman della Greenvincible. “ “Perché abbiamo deciso di fondare la start-up in Calabria? Non posso che riportare le affermazioni già fatte dagli altri founder: Lo abbiamo fatto perché, vogliamo che la nostra regione, e soprattutto la nostra città Catanzaro, sia pioniera in un settore così importante e strategico dimostrando, se necessario, che anche in un territorio come il nostro è possibile fare innovazione. Confermo che è nelle nostre intenzioni di non fermarci qui, ma di proseguire in modo stabile nella ricerca e sviluppo di soluzioni a vantaggio della società e dell’ambiente”.

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