“Il sindaco Abramo per negare l’evidenza si appiglia alle carte e alle firme, dimenticando che non esistono solo responsabilità amministrative, ma anche politiche. E anche sulle carte e sulle firme, dovrebbe trovare un appiglio migliore”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è) che risponde al sindaco di Catanzaro in merito alla perdita del finanziamento da 180 milioni per il potenziamento della tratta ferroviaria Catanzaro-Lamezia Terme.

“Ma procediamo con ordine – esordisce Granato – partiamo dalla scelta di dismettere la Stazione di Catanzaro Sala: esiste il tabulato della Seli Overseas – società specializzata nella realizzazione di opere in sotterraneo e nello scavo meccanizzato di gallerie – che mostra la realizzazione della nuova  tratta tra l’agosto 2005 e il giugno 2007. Questo testimonia che l’opera di dismissione doveva essere stata concertata almeno nei primi anni 2000, quindi durante i primi due mandati di Abramo, tra il 1997 e il 2005.

 

Come ricordiamo bene tutti, il buon Abramo nel 2005 lascia le redini di Palazzo de Nobili al facente funzioni Filippo Pietropaolo, si candida alla presidenza della Regione contro Agazio Loiero, e sconfitto entra in consiglio regionale per stare a capo dell’opposizione”.

 

“Che tali atti,confermati poi dal suo successore Rosario Olivo, subentratogli il 12 giugno 2006, siano stati compiuti contro la sua volontà o a sua insaputa,  è cosa impensabile, poiché la pianificazione della mobilità territoriale mai prescinde dalla previa consultazione degli organi politici e amministrativi del territorio – continua la senatrice Granato.

 

Per di più , l’annuncio della realizzazione del percorso meccanizzato che conduce dal piazzale della Stazione di Catanzaro Sala al piazzale della Funicolare, mai completato, diventato per il grande degrado uno dei non finiti più tristi della storia del capoluogo regionale, è avvenuto nell’ottobre 2005, e la conclusione dei lavori era prevista per il 2007. Così come al 2006 risalgono gli abbellimenti scenografici del piazzale della stazione di Catanzaro Sala, di cui già si conosceva l’imminente dismissione.

 

“Dunque, nello stesso periodo in cui si progettava la tratta ferroviaria che avrebbe dovuto bypassare la stazione di Sala, si prevedeva la realizzazione di un ecomostro destinato solo  ad accogliere senza tetto e di abbellimenti del piazzale della stazione. Tutte cattedrali nel deserto poiché con la dismissione della stazione avrebbero perso a breve ogni ragion d’essere – continua ancora la senatrice de “L’Alternativa c’è” -. Possiamo dunque asserire che tanto la dismissione della stazione di Sala quanto il monumento allo spreco di cui tuttora sussistono a sempiterna memoria le vestigia, realizzati a cavallo tra le due consiliature erano stati concepiti nella prima era Abramo”.

 

“Chi e perché  avrebbe approvato la realizzazione la passerella automatizzata Stazione Ferrovie – Funicolare e collegamento tramite parco del gasometro tra la stazione ferrovie dello stato e Bellavista i cui finanziamenti regionali risalgono 16-8-2004 ed i cui inizio lavori rispettivamente il 20-8-2007 e 20-7-2005, sapendo che queste opere erano al servizio della stazione di Sala e che sarebbero stati inutili?”

 

“Ma passiamo alla vexata quaestio del collegamento diretto Catanzaro- Aeroporto di Lamezia.

Concepita come collegamento veloce negli accordi di programma con la Regione nel 2016, la tratta è stata poi trasformatain un collegamento che includesse anche le stazioni di Nicastro e Sambiase, a causa di una mozione del consigliere Piccioni accolta in consiglio comunale di Lamezia, tradottasi in un accordo tra Abramo e Mascaro, ampiamente pubblicizzato a mezzo stampa, nonché attraverso servizi televisivi con interviste al sindaco Mascaro.

Solo nel 2020, Abramo ha tentato un tardivo dietro-front rispetto a questa posizione, ma nel frattempo si è anche chiusa la programmazione europea 14/20 e siamo rimasti con un pugno di mosche in mano.

Di tutte queste informazioni esistono ovunque tracce nelle interviste, nei documenti, negli articoli di giornale.

Basta mettere insieme le cose. Sono disponibile anche ad organizzare un evento pubblico o una conferenza stampa nella quale metto in relazione i documenti”.

“Per rispondere al sindaco Abramo, la sottoscritta non fa accuse “rasoterra” poiché  ha bisogno di una ricollocazione politica, ma ritiene, al contrario di tanti politici purtroppo silenti del suo territorio, suo dovere civico di portavoce catanzarese ricordare  ai cittadini di chi sono le responsabilità delle scelte, che non sono meri atti amministrativi calati da soggetti indeterminati , ma veri e propri atti politici con tanto di nomi e cognomi che hanno contribuito all’attuale depauperamento della nostra città . Dico questo – conclude Granato – anche affinché nessuno si senta esente da responsabilità per aver riconfermato per ben quattro volte Abramo nel ruolo di sindaco, per una volta nel ruolo di consigliere regionale, e ancora come presidente di Provincia e per eventuali ulteriori proposte elettorali future”.

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